ORTO-K, le lenti notturne contro la miopia

di Alessia Da Canal

Studi internazionali, tra cui l’FDA americana, promuovono l’ortocheratologia, in grado di bloccare o rallentare la progressione della miopia

Per me, miope da quando avevo otto anni, è diventata una sorta di missione: far conoscere a quante più persone possibile l’ortocheratologia, una pratica semplice che ho scoperto quasi quindici anni fa quando realizzavo una trasmissione televisiva dedicata alla salute. Semplice, ma mi ha cambiato la vita. Spiegato in poche parole, io porto le lenti a contatto di notte – sì, avete capito bene – e le tolgo di giorno, senza aver bisogno di indossare gli occhiali o lenti di altro genere, perché i miei occhi sono modellati e “tengono il fuoco” fino a sera.

ORTO-K, le lenti notturne contro la miopia - Maria Antonella Michieletto
Maria Antonella Michieletto

Anzi – cosa che ho scoperto con il passare degli anni e l’arrivo della presbiopia – se le indosso qualche ora in meno alla notte, non ho neppure bisogno di mettere gli occhiali da vista per leggere da vicino.

Merito di due lentine colorate, non morbide, ma realizzate con materiali estremamente permeabili all’ossigeno, tant’è che si portano solo mentre si dorme. Sono fatte su misura e appoggiandosi alla cornea la modellano, già dopo poche ore.

Ricordo la prima volta che le indossai per la prova, fu una sensazione indescrivibile. Avrei anche potuto guidare l’automobile! Ed era solo l’inizio. La cosa che ricordo con più piacere fu il bagno al mare con il mio bambino, potendo giocare e nuotare con lui senza paura degli schizzi di acqua negli occhi o di immergere la testa.

In questo percorso mi ha accompagnata negli anni la dottoressa Maria Antonella Michieletto, contattologa, pioniera dell’ortocheratologia o Ortho-K, che suona anche più semplice.

L’ho incontrata a Mogliano Veneto (TV) in un momento importante per questa pratica, perché stanno arrivando le conferme alle esperienze che già si stavano raccogliendo: l’ortocheratologia è in grado di rallentare, se non addirittura di bloccare la miopia soprattutto nei bambini e ragazzi in crescita.

Sono trent’anni che studiamo l’ortocheratologia – ricorda la contattologa – L’FDA americana (Food and Drug Administration) ma anche altri studi fatti a livello internazionale e anche in Italia hanno confermato che queste lenti sono in grado di controllare la miopia.

Questo vuol dire che se un ragazzino inizia con una miopia di due diottrie possiamo ipotizzare che a quindici anni sarà un adolescente miope con 4-5 diottrie, perché è questa la tendenza generale.

Ma se riusciamo a mettere le lenti Orto-K all’insorgere della miopia, noi avremo un ragazzo che manterrà la sua correzione di partenza o avrà solo delle piccolissime variazioni nel tempo”.

Questo “via libera” già si sente?

Certo, abbiamo bambini inviati da pediatri e oculisti, da chi ha voglia di interpretare e soprattutto gestire bene l’adolescenza dei bambini miopi. Perché ricordiamo che hanno comunque degli svantaggi, ad esempio nella pratica dello sport, hanno sempre bisogno dell’occhiale o devono fare presto ricorso all’uso delle lenti a contatto morbide con tutti i problemi di gestione. Noi possiamo controllare la miopia evolutiva con l’uso notturno delle lenti, che non sono lenti normali – lo ribadisco – ma sono lenti particolari, con una geometria studiata per avere un effetto di defocus, in modo che la miopia non venga sollecitata. Ѐ una lente completamente diversa da quelle che normalmente acquistiamo al banco, realizzata con materiali permeabili ad altissimo passaggio di ossigeno“.

Entro quali parametri di miopia sono efficaci le lenti da ortocheratologia?

Possiamo avere un piccolo o un grande modellamento. Nel primo caso è meglio partire presto, perché il modellamento è più facile da acquisire e già nell’arco di una o due notti, indossando le lenti, possiamo avere una visione nitida. Normalmente interveniamo su miopie fino a 4/5 diottrie, per avere un’ottimale applicazione e una durata dell’effetto di ventiquattro ore. Devo essere sincera, abbiamo avuto buoni risultati anche nel caso di miopie più elevate, di 7 – 8 diottrie. L’applicazione è corretta ed efficace, ma la durata è un po’ inferiore e verso sera lascia uno strascico di 0,75”.

Come avviene l’approccio all’Orto-K? Ѐ per tutti?

Bisogna sempre verificare se è possibile fare il trattamento. Va eseguita la topografia corneale e vanno valutati alcuni parametri come la gradazione, la predisposizione dell’occhio, la lacrimazione… Su dieci persone che scelgono di farla, otto o nove vi accedono tranquillamente e solo una piccola percentuale non ha le caratteristiche. Io, ad esempio, ho un’alta ipermetropia e un elevato astigmatismo. Nel mio caso non ho potuto farla su di me”.

Qualcuno ha mai detto di non essere in grado di gestire questo sistema di correzione?

“In trent’anni non è mai successo. La gestione è semplice. Ho anche bambini di sette, otto, dieci anni che non hanno mai usato le lenti prima. Gli si insegna come maneggiare la lente, come pulirla e metterla via, come cambiare il liquido. I genitori fanno solo da supervisori e deve essere così.
Ma sono bravissimi! E sono sicura, dopo queste approvazioni internazionali, che avremo un uso sempre più frequente dell’ortocheratologia nei giovanissimi”.

Com’è la gestione delle lenti nel tempo? Anche dal punto di vista economico sono convenienti?

“Le lenti vanno sostituite ogni due anni, con controlli periodici ogni sei mesi. Posso dire tranquillamente che se uno usa lenti a contatto giornaliere spende molto di più che fare l’ortocheratologia”.

UN SISTEMA REVERSIBILE

Basta non portare le lenti e nel giro di qualche giorno e la situazione torna ad essere quella di partenza. Ma difficilmente una persona lascia questa strada quando l’ha provata. Ne ho la conferma ogni qualvolta sento gli amici ai quali l’ho consigliata.

C’è chi ha superato il test visivo ottenendo un nuovo lavoro e chi continua ad utilizzarla solo per sentirsi libero come la sottoscritta.

La questione riguarda anche il campo visivo, che con gli occhiali è giocoforza ridotto. Non riesco più a riabituarmici, anche se le montature sono sempre più belle e verrebbe quasi da indossarle per bellezza.

Del resto porto le lenti a contatto dall’età di 12 anni, da quando un oculista illuminato consigliò ai miei genitori di passare alle lenti a contatto per provare a fermare la miopia. Non quelle morbide, ma anche in quel caso semirigide, gas permeabili.

E già quelle funzionarono su di me. L’Ortho-K, da adulta, mi ha ‘liberata’, anche se solo di giorno.

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