5 modi per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica

di Francesca Campanini
5 modi per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica

In un paese in cui i dati ISTAT segnalano che il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 ha subito una qualche forma di violenza fisica e/o sessuale, che vede il 28% delle donne non parlarne con nessuno e una percentuale tra l’88% e il 96% non denunciare, è fondamentale conoscere quali siano i servizi e le modalità per ricevere aiuto. Per questo noi vogliamo riassumerne alcuni.

5 modi per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica - 1522

Chiamare il 1522

Il 1522 è il numero gratuito di pubblica utilità, attivo h24, 365 giorni l’anno. Contattando questo numero si passa da una fase di accoglienza al contatto con i centri antiviolenza presenti sul proprio territorio.

Chattare con il 1522

In caso non si abbia la possibilità di fare telefonate, si può accedere alla chat presente nel sito del 1522 e passare attraverso gli stessi step per arrivare a ricevere assistenza da parte di un centro antiviolenza.

5 modi per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica - App YouPol

Utilizzare la App youPOL

Una app pensata per segnalare alla polizia reati di spaccio, bullismo e violenza domestica che si stanno svolgendo in tempo reale. La segnalazione può avvenire attraverso messaggi ed invio di foto/video oppure una chiamata tramite l’app.

In entrambi i casi si viene geolocalizzati e, nel caso, scatta l’intervento delle forze competenti, a seguito del quale si potrà poi decidere di sporgere la denuncia. C’è la possibilità di segnalare anche in forma anonima.

5 modi per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica - Info in farmacia

Chiedere informazioni in farmacia

Il 1 aprile 2020 il Ministero delle Pari Opportunità ha sottoscritto con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti, di Federfarma e di Assofarm un protocollo d’intesa per potenziare l’informazione riguardo ai servizi contro la violenza sopra citati. Una donna vittima di violenza può quindi recarsi in farmacia e chiedere informazioni riguardo alle strade da intraprendere.

È bene sottolineare però che i farmacisti, pur essendo formati per fornire informazioni rispetto a chi contattare, non sono loro stessi operatori della rete antiviolenza, quindi la richiesta in farmacia non implica l’immediata attivazione di un percorso di fuoriuscita.

È stata però smentita la notizia sulla “mascherina 1522”, che doveva essere un modo per denunciare di essere vittime di violenza. La ministra alla famiglia e alle pari opportunità Elena Bonetti ha infatti sottolineato come non sia stato concordato nessun “codice segreto” che attiverebbe immediatamente un protocollo.

5 modi per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica - Segnale d'aiuto

Signal for Help

Lanciato nel pieno del lockdown 2020 da Women’s Funding Network e Canadian Women’s Foundation, il Signal for Help è un gesto dinamico della mano che serve alle donne vittime di violenza che non hanno la possibilità, per via della costante presenza e controllo da parte del maltrattante, di denunciare o chiamare i numeri ufficiali.

Questo gesto è stato pensato per essere rivolto, principalmente in videochiamata, a persone in grado di contattare la rete antiviolenza fornendo informazioni specifiche sulla vittima, al fine di permettere agli operatori di contattarla e fornirle un aiuto.

Come ha sottolineato l’associazione Di.Re – Donne in rete contro la violenza – il Signal for Help è uno strumento fondamentale, che però va utilizzato con cautela, non in maniera generica ma solo negli specifici casi in cui non è possibile contattare direttamente i servizi competenti.

Il nostro +1 da non dimenticare

Altra modalità per ricevere sostegno ed assistenza è chiamare direttamente gli sportelli dei centri antiviolenza presenti sul territorio.

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