Un incontro a Rovigo ha fatto il punto sulla prevenzione delle patologie che colpiscono le donne, in occasione della giornata nazionale della salute delle donne
“Il dolore nascosto delle donne” è il titolo di un convegno che si è svolto a Rovigo, venerdì 22 aprile, in occasione dell’8^ giornata nazionale della salute delle donne, organizzato dall’associazione ADACon Rovigo, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità e l’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Rovigo.
Al centro la prevenzione come gesto d’amore verso sé stesse, nelle varie età della donna e in particolare la conoscenza di alcune patologie invalidanti e delle tutele che la normativa prevede per le donne che soffrono di queste patologie.
Tra le promotrici dell’incontro la dottoressa Cinzia Polo, ginecologa, che ha parlato in particolare dei i temi di endometriosi, vulvodinia, dolore pelvico, sindrome genitourinaria.
Protagonisti, oltre alla dottoressa Polo, anche Carmen Barile, oncologa, che ha parlato di prevenzione nel trattamento dei tumori femminili, Omar Bonato, medico legale che ha relazionato sui temi delle tutele legali, e Sara Colognesi, psicologa e psicoterapeuta, che ha chiuso la serata con un momento dedicato alle donne presenti attraverso un’esperienza di mindfullness che ha coinvolto attivamente le presenti.
“Parlare del dolore nascosto delle donne – ha spiegato la dottoressa Polo – significa parlare di tutta una serie di patologie che spesso vengono sottovalutate dalle stesse donne, o riconosciute in ritardo dagli stessi medici o addirittura sottovalutate . Le donne tra l’altro sono abituate a convivere con il dolore, pensiamo alla dismenorrea o anche al parto.
Per cui spesso il dolore nascosto delle donne diviene cronico e cronicizzando assume connotazioni molto importanti, che escono anche da quella che è la sfera pelvica e ginecologica, come è nel caso dell’endometriosi o la vulvodinia. Pensate che questa patologia è stata ufficialmente riconosciuta solo nel 2004 .
Quello che ribadisco anche in questa occasione è che i tanti i dolori nascosti delle donne sono spesso interconnessi . Hanno cioè un grande maestro d’orchestra che è l’infiammazione, che a volte correla e unisce queste patologie. Vedi il dolore pelvico o anche la sindrome del colon irritabile o le cistiti croniche recidivanti, di cui alcune donne soffrono per tutta la vita.
Sono dolori oltreché fisici anche psicologici.
Senza contare che bisogna aprire una parentesi importante sull’ipersensibilità viscerale che hanno le donne rispetto agli uomini e per questo bisogna puntare sempre di più su una medicina di genere, perché le patologie delle donne hanno cause differenti dalle patologie che colpiscono gli uomini ed è arrivato il momento di differenziare anche le cure”
Infine una parentesi dedicata alla prevenzione, quanto mai importante, soprattutto se si parla di tumori.
L’oncologa Carmen Barile ha ben spiegato come le campagne di screening e l’oncogenetica siano importantissimi per individuare la popolazione a rischio di sviluppare tumore.
“E infatti, nel periodo della pandemia – ha spiegato – abbiamo visto un rallentamento della prevenzione e degli screening che hanno portato ad una stima al 2024 del + 21% di nuovi casi di tumore. Questo perchè non è cambiata solo l’incidenza dei tumori ma anche le abitudini di vita, la gente è stata chiusa in casa, ha fatto meno attività fisica, ha mangiato di più e bevuto più alcol. Ricordo che dall’altra parte il 23% dei tumori può essere prevenuto con una dieta corretta”
“Non ci sono tra l’altro – termina l’oncologa – cibi buoni o cattivi, ma è l’abuso che fa male.
Certo, la carne rossa va mangiata meno ma sono le grandi quantità che nuocciono alla salute o come vengono cotti i cibi, come nel caso della carne alla brace..è la cottura che può produrre delle sostanze che diventano cancerogene.
La malattia oncologica è multifattoriale, non dipende né solo dalla genetica, né solo dall’alimentazione, né solo dallo stile di vita. Ma è possibile prevenirla a 360 gradi. E’ per quello che parliamo di integrazione ospedale territorio che è poi l’obiettivo anche di questo incontro.”
