Le domande dei ragazzi sulla comunicazione. Io come direttrice di Fuori la Voce, intervistata, dai giovani di Diskos

di Micaela Faggiani

Dalla passione per il giornalismo, ai limiti della cronaca, all'accesso alla professione. Gli studenti della scuola di Schio a lezione frontale con la sottoscritta

Diskos è un corso biennale, post-diploma  di Grafica e Digital Design a Schio, nel vicentino. Qui si studia  fotografia e video, social media, marketing, copywriting , comunicazione d’impresa. Succede che conosco ad un convegno Pier Paolo Galbusera docente di marketing presso questa scuola, già consulente e temporary export manager per molte imprese.

Succede che alla fine di questo incontro mi chieda di fare una lezione frontale, anche se online, con i suoi ragazzi e studenti, per parlare e confrontarmi con loro sul giornalismo, su come si lavora ad un giornale, quale appunto Fuori la Voce.

Ed eccomi dunque, dall’altra parte della barricata, a rispondere alle tante domande dei ragazzi, delle più svariate.

Inizia Emanuele che vuole sapere cos’è essere giornalista, soprattutto negli ultimi due anni.

Io inizio chiedendo subito se i ragazzi sanno qual è la differenza tra giornalista professionista e pubblicista. E il silenzio cala nell’aula.

E così procedo alla spiegazione, in maniera molto semplice.

Roberto Mottin e gli studenti di Diskos | Domande sulla comunicazione | Fuori la Voce

“Tu  puoi iniziare a scrivere su una rivista o sul giornale un po’ così per passione, io per dire facevo l’università e ho iniziato a scrivere per il Mattino di Padova. Da lì si comincia a racimolare un tot di articoli per due anni, articoli  firmati e pagati. Allora con questi puoi andare all’Ordine dei giornalisti e chiedere il tesserino per diventare giornalista pubblicista. Questo ti viene dato dopo aver vagliato gli articoli, paghi una quota annuale all’ordine dei giornalisti, però in realtà tu puoi fare qualsiasi altra cosa e poi a tempo perso scrivere su un giornale.

Se invece tu vuoi diventare giornalista professionista significa che fai solo quello, cioè non puoi fare un altro lavoro, devi essere giornalista a tempo pieno e per far quello serve un esame di stato, sia scritto che orale a Roma. Si devono studiare un bel po’ di cose: diritto, deontologia professionale, la cronaca, la privacy, la storia del giornalismo, eccetera eccetera.

Però, per arrivare a fare l’esame, devi avere 18 mesi di praticantato sotto un altro giornalista professionista, che firma il tuo tirocinio. Rispetto poi all’essere giornalista oggi…in realtà il problema è sempre della domanda e dell’offerta. Il giornalismo è diventato un po’ così, nel senso che la gente chiede questo e quindi bisogna dare questo. Poi io ti dico…personalmente cerco sempre di mettere qualcosa di mio dentro”


La parola passa a Chiara che vuole tornare a parlare di comunicazione. Mi chiede quale può essere il consiglio da dare ad una persona prima che si immerga nel mondo del lavoro.

Ti rispondo subito con il sporcarsi le mani. Anni fa, quando lavoravo a Telechiara, c’era un gruppo di ragazzi che hanno fatto uno stage in tv da me, studiavano scienze della comunicazione e avevano creato un gruppo che hanno chiamato “giornalisti d’asfalto”,  ragazzi che hanno scelto di scendere proprio con le scarpe da ginnastica e fare i reporter. 

Quindi quello che vi consiglio di fare è proprio di mettervi in gioco, di provare a lavorare, di provare a scrivere per qualsiasi giornale, oppure con il cellulare fare delle piccole dirette, in stile giornalistico, metterle nei vostri social, cioè di sperimentare, di provare e di avvicinarsi il prima possibile al mondo del lavoro, anche facendo delle cose umili

Altro studente, altra domanda sulla nascita di questa passione per la comunicazione e il giornalismo.

I giovani di Diskos e le domande sulla comunicazione | Fuori la Voce

A me è sempre  piaciuto scrivere, ho fatto il liceo classico Tito Livio a Padova e poi filosofia, ho sempre amato leggere e scrivere e quindi mi è sembrata abbastanza semplice la cosa… Però c’era la passionea me è sempre piaciuto tantissimo guardare le persone, studiarle, raccontarle.

Da piccola poi mi mettevano sul tavolo e io parlavo …e quindi in realtà penso che sia una cosa innata … ovviamente  non è stato così’ semplice… per dire: il mio primo direttore mi ha detto mentre leggevo delle cose…hai una voca da gallina.. come inizio non c’è male mi sono detta!

E quindi mi sono messa a lavorare, ho fatto un corso di dizione attraverso il teatro e così ho migliorato la pronuncia. 

Poi ho fatto volontariato, al Telefono Amico e questo mi è servito molto ad ascoltare le persone, a riformulare quello che dicono e poi parlare, senza dare giudizi e consigli…è una cosa che consiglio a tutti!”

“E comunque…I giornalisti come i politici, gli ingegneri, hanno tante teste. Ecco perché, quando sento dire che i giornalisti sono tutti uguali, venduti, dico sempre…insomma distingui le persone…io per esempio non mi permetterei mai di fare alcune cose!  Il giornalista ha una responsabilità come gli insegnanti, deve dare un esempio, deve essere un punto di riferimento, quindi anche come si veste, come si pone, cosa scrive sui social è importante”

Brandon chiude con una domanda scomoda.

Ti è mai capitato, magari all’inizio della tua carriera, che ti imponessero  un punto di vista che non era il tuo o di dire qualcosa che avresti evitato? E come te la sei cavata?”

“Ah beh capita anche adesso, non solo all’inizio!

Faccio un esempio, andando indietro nel tempo. Ricordo che ero corrispondente appunto dal mio comune..era andato a fuoco un aereo, l’Antonov in fase di decollo ed erano morti tutti.  Uno dei morti abitava nel mio comune. Il giornale allora mi chiese di andare a suonare alla moglie di questa persona. Ma io cosa potevo chiedere alla moglie di uno che era appena morto ustionato? E allora sapete cosa ho fatto? Ho detto al mio capo che ero andata a suonare e che non avevo trovato nessuno, me la sono cavata così, non avrei mai fatto altro. Non era mia quella cosa, non ce la facevo..e purtroppo capita nel mio mondo…ma c’è sempre un limite…”

https://www.diskos.it/

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