Dall’anoressia si può guarire

di Alessia Da Canal

Intervista alla dottoressa Emanuela Ruocco

Bisogna fare una distinzione rispetto ai disturbi evolutivi che si presentano in adolescenza” – afferma la dottoressa Emanuela Ruocco – psicologa psicoterapeuta di The Net Onlus, una rete di professionisti che opera a Padova proprio con i ragazzi e le loro famiglie.

Ci sono casi che hanno un livello di severità minore e possono essere curati. Altre forme più severe sono già sintomo di un disturbo legato alla struttura di personalità. In questi casi se anche la forma più eclatante dei disturbi si riduce, resta sempre una sorta di tallone d’Achille”.

Mi vengono in mente due situazioni – racconta la professionista – che rendono bene l’idea. Un ragazzo di diciassette anni che per lungo tempo ha avuto un disturbo di tipo bulimico e non poteva attendere neanche che si cuocesse il cibo. Spesso di notte si rivolgeva al frigorifero e se trovava solo dei surgelati ingurgitava pezzi interi di pizza o di pane congelati.

Mi viene in mente anche una ragazza adolescente di 14 anni che progressivamente ha cominciato ad assumere lassativi, diuretici, a volte mangiava e vomitava, faceva tanto sport e mangiava una mela al giorno. Pensate cosa voglia dire in un’epoca in cui gli organi si vanno formando…

C’era uno scollamento tra il reale suo aspetto, a tutti evidente, e il modo in cui si percepiva, sempre grassa. L’anoressia, insieme a tutti i disturbi dell’alimentazione, ci comunica ad esempio una difficoltà  nel separarsi dai genitori, dalla mamma soprattutto, nell’accettare il proprio corpo di donna. Spesso è rifiutata anche la sua relazione con l’altro”.

La pandemia ha accentuato i disturbi alimentari?

Sì, ma stanno anche cambiando i comportamenti. Non ci sono solo anoressia e bulimia. Ad esempio adesso vanno le diete iperproteiche. In particolare nei maschi non si possono definire disturbi perché non sono ancora stati ufficializzati, ma si parla di ortoressia, una eccessiva attenzione a un’alimentazione di tipo naturale e biologico e la vigoressia, che consiste nell’eccedere nell’esercizio fisico percependosi sempre magri, nonostante si abbia una forma sviluppata”.

Come affrontare i disturbi alimentari?

I disturbi alimentari, tutti, possono essere trattati e si può guarire. Per la nostra esperienza come associazione un intervento efficace è quello multidisciplinare che coinvolge più figure professionali: la psicoterapia individuale, il sostegno della famiglia, quando necessario una valutazione neuropsichiatrica e il sostegno farmacologico. Bisogna creare una rete di protezione”. 

Ci sono dei campanelli da osservare quando dobbiamo preoccuparci?

Dobbiamo preoccuparci quando osserviamo un cambiamento nei ragazzi (ma anche nei ventenni). Osserviamo quanto mangiano, quanto sport fanno, se il loro peso oscilla troppo rapidamente. Anche se cominciano a mangiare solo proteine, a dover mangiare solo cibo biologico o al vapore. Quando osserviamo un eccesso di attenzione in un’area specifica, allora dobbiamo preoccuparci. Un disturbo alimentare è una comunicazione di una sofferenza e di un dolore psicologico”.

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2 commenti

massi 19 Marzo 2022 - 23:17

non riesco ad uscirne

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Semira 1 Novembre 2022 - 08:19

Può uscirne una ragazza di 17 anni senza abbandonare la scuola facendo lavoretti a lei congeniali?

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