Musica e disabilità uditiva

di Francesca Campanini
Musica e disabilità uditiva - Giulia Mazza

Giulia Mazza immagina musica percependone le vibrazioni, senza accettare limiti

Giulia mazza, non udente, è una violoncellista trentacinquenne che ha cominciato a utilizzare apparecchi acustici all’età di otto mesi e ha proseguito fino a quando, tre anni fa, gli acufeni le hanno imposto il ritorno al silenzio assoluto. L’alternativa all’assenza di suono è rappresentata da dispositivi di ultima generazione, che però hanno un costo elevatissimo. 

Venuti a conoscenza della storia i membri dell’Inner Wheel Club di Padova si sono mobilitati per fornirle un aiuto: si è tenuto il 15 maggio a Padova la cerimonia di consegna del contributo per l’acquisto degli apparecchi acustici di ultima generazione.

La musicista ha ora l’opportunità di tornare a sentire, ma il silenzio di questi ultimi anni non l’ha vissuto come una limitazione: ha continuato a suonare, costante e appassionata come sempre. La giovane donna afferma che il silenzio le piace, che è abituata e che il non sentire conduce verso un vivacissimo utilizzo dell’immaginazione: creare suoni di voci e melodie nella propria mente al posto che recepirli dall’esterno.

Non sento nulla, quindi devo immaginare tutto. La immagino la musica.” dice Giulia Mazza.

La musica ha avuto un ruolo indispensabile nella sua formazione e nella sua crescita: spiega infatti come conoscere i suoni musicali le abbia permesso di sviluppare una voce chiara, meno gutturale rispetto a quella che molte persone sorde hanno proprio perchè non sono abituate a stimoli sonori.

Secondo Giulia Mazza la voce è essa stessa musica e il corpo è come la cassa armonica di uno strumento

La strada di Giulia Mazza come musicista ha preso il via a partire dalla decisione della madre di mandarla alla scuola di musica all’età di tre anni e mezzo, dove era l’unica persona sorda tra molti udenti. Fu una scelta insolita in un contesto in cui comunemente i bambini con disabilità uditiva venivano mandati in appositi istituti, sua madre però rifiutò di isolare la piccola e questo permise alla giovane di sviluppare tutte le sue potenzialità

Ora, dopo anni dal suo primo approccio alla musica e dopo un periodo di silenzio totale, Giulia Mazza tornerà a sentire i suoni che sin da quando era bambina non ha mai smesso di produrre, immaginare, percepire e far vibrare attraverso le corde del suo violoncello.

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