L’impegno di Protection4Kids per combattere la tratta di minori e la pedopornografia

di Francesca Campanini

Annachiara Sarto, direttrice di Protection4Kids, ci parla di fenomeni spesso tabù come tratta di minori, sfruttamento sessuale e compravendita di materiale pedopornografico e ci racconta degli sforzi per combatterli

A concentrarsi non solo sull’informazione ma anche sull’agire tempestivamente contro i fenomeni della tratta minorile e della pedopornografia è Annachiara Sarto, direttrice di Protection4Kids, ONG nata nel 2019 e impegnata in progetti nazionali e internazionali.

Spiega Annachiara Sarto: “Al giorno d’oggi vengono creati circa tre video pornografici ogni minuto, sappiamo che in Italia abbiamo una media di oltre 3000 casi pedopornografici all’anno. Sono dati che spaventano, di un mondo un po’ tabù. Le persone allontanano questo pensiero, ma questo fa sì che non ci sia una corretta prevenzione, soprattutto con i minori e nelle scuole”.
Questi dati hanno visto un trend in aumento negli ultimi due anni, spiega Sarto. Complice la pandemia, le persone sono state molto più tempo connesse e così proprio i crimini come cyberbullismo, condivisione di contenuti intimi non consensuali e anche pedopornografici sono aumentati.
In questo ambito i servizi che Protection4Kids offre, in collaborazione con la Polizia Postale, riguardano la cancellazione dal web dei contenuti imputati e l’ethic hacking che lavora per rintracciare i responsabili della loro condivisione.

Annachiara Sartori | direttrice di Protection4Kids | Fuori la Voce
Annachiara Sarto

Un tema centrale nella mission dell’ONG, per il quale Annachiara Sarto mette a disposizione le sue competenze da laureata in Diritto Internazionale all’Aja, è la lotta contro il traffico di esseri umani. Anche in questo caso il web è il campo in cui l’azione è richiesta, spiega Annachiara Sarto: “Quando parliamo di tratta di esseri umani dobbiamo sottolineare che questo crimine dal 2010 ad oggi si è spostato per l’80% online. Quando dico “online” non mi riferisco al surface web che tutti conosciamo, che può essere google, youtube, mozilla ecc… Mi riferisco al deep e dark web, che comprendono il 96% del web totale. Protection4Kids, grazie ai servizi messi a disposizione da Reputation Up, che è un’azienda di Ethical hacking investigativo a livello internazionale, riesce a contrastare questo tipo di reati e a risalire ai criminali. Questo lavoro investigativo viene attuato sia nel web ma che in loco, infatti quando organizziamo le missioni umanitarie una parte del team è sempre specializzata e cerca di capire quali sono le violazioni di diritti umani commesse e le potenziali situazioni di tratta di esseri umani”.

Sono tre i progetti internazionali in cui Protection4Kids si impegna non solo attraverso servizi web, ma anche sostenendo le realtà fisiche in loco che combattono il fenomeno della tratta. Il progetto Chhori consiste in un centro antitratta a Kathmandu, in Nepal, che lavora per la fuoriuscita delle prostitute bambine dal meccanismo di sfruttamento sessuale di cui sono vittime. Racconta Annachiara Sarto: “Il punto forte di questo progetto è che si concentra sul reintegro nella società delle vittime, che di solito sono bambine senza genitori e in grave difficoltà economica. Spesso il problema è che una volta che la vittima entrata in questo ciclo di sfruttamento sessuale riesce a uscire, quando rientra in società magari l’unica persona che conosce è proprio il suo sfruttatore”.

Un altro importante progetto antitratta riguarda una fetta di popolazione vittima del crimine, quella maschile: “Le statistiche delle Nazioni Unite ci dicono che le vittime di tratta e sfruttamento sessuale sono per il 72% donne e bambine, non dobbiamo però dimenticare il restante. C’è una parte, sebbene minore, che composta da persone di sesso maschile. Abbiamo deciso di concentrare alcune delle nostre energie su un progetto che riguarda il mondo del calcio. Spesso infatti ci sono finti osservatori calcistici che vanno per esempio in Gambia o in Nigeria promettendo a questi baby calciatori un grande futuro, poi magari uno su mille ce la fa e gli altri vengono inseriti nel traffico di sostanze stupefacenti. Protection4Kids sostiene dal punto di vista economico e di formazione un’accademia in Gambia, la Mandinari Football Academy, che è una sorta di ponte tra le famiglie rurali e le offerte di lavoro calcistiche. Questa accademia fornisce un supporto legale e contrattuale per aiutare le famiglie rurali a capire se l’offerta calcistica che gli è arrivata è veritiera o fittizia”.

L’ultimo ma non meno importante progetto internazionale di Protection4Kids, che è anche tra i più complessi da gestire per via dell’ostruzionismo di cui è oggetto, è quello dell’organizzazione di missioni umanitarie a sostegno dei rifugiati e richiedenti asilo. Anche questo ci viene illustrato da Annachiara Sarto: “Siamo attivi nella rotta balcanica, soprattutto in Grecia e in Bosnia, attraverso delle missioni umanitarie che realizziamo in collaborazione con il governo greco e IOM (l’agenzia delle migrazioni dell’ONU). Quello che facciamo solitamente è portare beni di prima necessità e servizi a queste persone. In Grecia soprattutto facciamo anche dei workshop di empowerment per mettere in guardia queste persone sul pericolo della tratta. Infatti uno dei target principali delle vittime è proprio quello dei richiedenti asilo e dei rifugiati – e per quanto riguarda le difficoltà Durante l’ultima missione umanitaria in Bosnia siamo stati vittime di ostruzionismo. Molto spesso in tanti governi vige il pensiero ‘Non dobbiamo accettare aiuti umanitari perché se li accettiamo le persone qui stanno meglio, fanno sapere ai loro famigliari e amici in Siria, Iraq, Turchia ecc… che nel nostro paese si sta bene e quindi ne verranno molti di più, invece se li trattiamo male faranno sapere ai loro familiari che si sta male’. Per questo spesso ci sono tempi d’attesa lunghissimi, noi in dogana in Bosnia abbiamo aspettato più di 24 ore, questi sono tutti metodi interni e non verbalizzati che in qualche modo provano a far passare la voglia di fare quello che si sta facendo”.

Da dove nasce l’impegno di Annachiara Sarto alla guida di Protection4Kids? Da un’esperienza vissuta molto da vicino quando era ragazza, che ci racconta: “Un giorno nel 2016 mi trovavo in un negozio con la mia madre ospitante, in Sudafrica, e da parte delle maestre del figlio Noah di quattro anni arrivò una chiamata. Lei sembrava disperata, sembrava sconvolta, io le chiesi cosa fosse successo e lei mi disse che dovevamo andare immediatamente nella scuola del figlio. Una volta arrivate abbiamo trovato le maestre in lacrime, disperate. Poco prima che ci chiamassero erano andati in quella scuola due finti genitori che avevano rapito quattro bambini in classe con il figlio della famiglia ospitante. Quella sera tornai a casa, feci una ricerca e quello che è scoprì era proprio che nel 2016 in Sudafrica spariva un bambino ogni 9 minuti. Per questo sono partita dall’Italia che avevo il sogno di diventare direttrice di musei d’arte contemporanea e sono tornata dal Sudafrica che volevo studiare diritti umani”.

protection4kids.com

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