Anoressica da una vita. La storia di Cristina

di Alessia Da Canal

Dalla colonia, al bullismo, al fidanzato a cui piacciono le magre.
Ecco perché ho smesso di mangiare.

Parli di anoressia e ti immagini di avere a che fare con ragazzine magrissime, che non mangiano. Cristina invece ha 54 anni e la sua vita da sempre è stata condizionata dal suo rapporto con il cibo. 

I problemi sono cominciati a 8 anni – racconta – quando per la prima volta mia mamma e mio papà mi hanno mandata in colonia e non ho accettato di essere sola, per un mese, con le suore. Ho cominciato a non mangiare. Buttavo il cibo fuori dalla finestra. Ѐ sempre stato così: ogni volta che sopportavo un dolore io mi buttavo nel rifiutare il cibo”. 

Anche se era guardata a vista, Cristina aveva mille trucchetti per nascondere il cibo. “Quando i miei si giravano per cucinare il mangiare finiva nelle tasche dei maglioni, dentro i calzettoni. Una volta ho infilato il gorgonzola persino dentro la vaschetta del termosifone…

Sei arrivata star male per l’anoressia.  

Sì sì, andavo in ospedale per cali di pressione o di zuccheri, i miei genitori li ho fatti soffrire e tuttora soffrono, anche se sono un po’ aumentata… Non so se sia stata una ripicca. Io poi ho avuto un periodo in cui mangiavo tanto, addirittura il risotto con il pane. Purtroppo avevo una nonna grassa che pesava 130 chili e mio papà mi diceva ‘Diventi come tua nonna, non mangiare, lascia stare il pane’. Addirittura me lo toglieva dalle mani. Avevo 16, 17 anni, non riuscivo a capire cosa mi facesse bene o mi facesse male. Allora ho preso io una strada, quella dell’anoressia, perché avevo paura di diventare come mia nonna”. 

Avevo cominciato a mangiare perché mi sentivo bene – continua Cristina – uscivo alla sera, con gli amici. Poi ho trovato un fidanzato che preferiva le magre, ha cominciato a vedere i miei difetti… le gambe grosse, i polpacci grossi e di conseguenza ho iniziato a non mettermi più le gonne. Mi guardavo allo specchio e mi vedevo grassa. Avevo la quarta di reggiseno. Adesso ho una prima, per dire. Lui continuava a guardare quelle magre e volevo diventare come quelle che lui guardava”.

Quindi c’è sempre stato qualcosa che non andava nel tuo rifiutare il cibo. 

C’è sempre stato qualcosa che mi ha fermata mentre cercavo di guarire. Come se mi battesse sulla spalla e mi dicesse: ferma lì, non mangiare, torna quella di prima”.

Anoressica da una vita - La storia di Cristina

Come ti vedi?    

Io mi vedo sempre grassa, mi vedo i coscioni, le spalle larghe, poi quando mi guardo allo specchio mi vedo un viso enorme. Le anoressiche si vedono sempre grasse”. 

Ma tu sei magrissima.  

“Adesso ho ripreso a mangiare perché ho una persona vicina che mi vuole bene e che tenta in tutte le maniere di farmi mangiare. Ho preso quattro chili ed è un traguardo. Mi guardo allo specchio alcune volte e non voglio perché sono aumentata”. 

Pensi che riuscirai a farcela? 

A volte vado in crisi perché non riesco ad abbottonare i pantaloni. A volte cado in depressione”.

Ma ogni tanto il cibo è una gioia? 

Sì, perché mi piace anche tanto cucinare. Guardo gli altri e mi sento soddisfatta, come se avessi già mangiato. Comunque sono sempre stata complessata. Mi prendevano in giro anche alle superiori. Un po’ per il naso, per i denti o perché mio padre era operaio. I ragazzi quando si mettono sono cattivi. Io odio gli occhiali, mi chiamavano marmotta, mi dicevano che ero cieca… L’unico  momento bello era guardarmi allo specchio perché mi vedevo magra”.

Ѐ il tuo modo di protestare, di buttarti giù e di farti male?

Sto cercando di migliorare. Io credo che l’amore e l’affetto siano indispensabili. E la convinzione che posso piacere anche con  cinque o sei chili in più. Ѐ che ancora faccio fatica, molta fatica”. 

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