Videogiochi, passione o dipendenza?

di Alessia Da Canal

Francesco ha 16 anni ed ha accettato di farci entrare nel suo mondo, quello dei videogiochi, nel quale è cresciuto. Da anni ha più amici virtuali che reali. Passa molte ore al giorno davanti allo schermo, anche di notte, ma non si sente dipendente.

Qual è il confine tra grande passione e dipendenza? Un esercito di genitori se lo chiede, osservando i figli giocare per ore ed ore davanti ad uno schermo. Francesco ha accettato di farci entrare nel suo mondo, quello in cui è cresciuto. La sua camera parla da sé, con un grande monitor, una Play station (una della sua collezione…) un computer fisso pensato per il gaming, con i tasti direzionali che si illuminano.

A me non pesa giocare tanto, è quello che mi piace fare, una passione… non so se mi posso definire dipendente”.

Quante ore giochi con i videogames in una giornata?

Posso giocare a GTA 4-5 ore, poi cambio gioco perché mi stufo e gioco ad altro. C’è chi gioca di più, sicuramente… Poi se hai la serata libera vai da dopo cena, alle 21, fino alle 3, 4 anche cinque di notte. Se il giorno dopo è domenica e non hai da fare passi la notte qui. E se si svegli la mattina ti rimetti a giocare ovviamente, perché hai lì la testa, quando ti immergi in questi mondi… qui c’è il tuo alter ego. Ci sono anche cresciuto insieme, vogliamo dire così. E’ da tanti anni che ci gioco e i miei amici mi riconoscono quasi più per lui che per me. A volte mi capita di addormentarmi mentre gioco,  magari è un gioco da telefono… Quando spegni a volte ti fanno male gli occhi e la testa, ma dopo continui. E’ la tua passione, ti rimane in mente anche quando dormi. Ma non mi pesa, mi pesa di più alzarmi per andare a scuola”.

Pensi mai di sprecare il tuo tempo giocando?

Sprecare… se avessi qualcosa di meglio da fare potrei anche pensarlo, ma non mi sembra, sto bene qui, mi diverto a fare questo e passo il tempo, poi quando devo andare a scuola vado a scuola…

Ma non ti distrae dai compiti, da tutto quello che dovresti fare?

A volte posso vederla come una priorità perché c’è una missione a tempo da fare, oppure ho un appuntamento con i miei amici per giocare e tutto passa in secondo piano”.

Come attività esterne al gioco e alla tua stanza cos’hai? Non fai dello sport?

Praticamente niente. Sport…con la pandemia neanche a pensarci, ma non sono mai stato un grande sportivo. Diciamo che c’è stata la scusa di poter rimanere a casa e l’ho colta al volo. Poi si crea un rapporto tra le persone, non solo tra i nickname del videogioco. Ci si scrive su WhatsApp, si rimane in contatto… Mi trovo meglio con queste persone che magari vivono dall’altra parte d’Italia e che hanno le mie stesse passioni, piuttosto che con i miei compagni di scuola”.

Ma ci sono persone che si nascondono sotto falsi nickname per altri scopi?  

A volte è entrato qualcuno che si spacciava per qualcun altro. Magari voleva truffare, vendere servizi, dei soldi del gioco, ma lo capisci subito”.

statistiche sui videogiochi

MA GIRANO SOLDI NEI VIDEOGIOCHI?

I soldi circolano perché è un mercato come gli altri. Guarda qui, io ho 102 milioni per giocare, per acquistare le macchine che possono costare 2-3 milioni l’una. Se giochi tante ore i soldi li puoi guadagnare. Io avrò giocato sulle 1500 ore, ma ho amici che giocano anche 3-4 mila ore. Però li puoi anche acquistare con le carte prepagate. Ogni milione costa 15 euro, 8 milioni 75 euro. Questo è un gioco vecchio, anche se ci giochiamo ancora in tanti, ma ad esempio su Fortnite, che va per la maggiore, per le skin (ndr. si tratta dell’aspetto dei personaggi, abiti, accessori…). Di base possono costare 10, 15 euro, ma c’è chi arriva a spendere decine di migliaia di euro, anche all’insaputa dei genitori. Io non lo fare mai! Su Fortnite non puoi giocare con la skin di base per 2-3 mila ore e anche la paghetta ormai viene data in skin. Ho fratelli di amici che giocano a Roblox nel metaverso (ndr. E’ il prossimo step evolutivo di Internet, un nuovo mondo virtuale parallelo di cui parleremo) ai quali i regali di compleanno vengono fatti su Roblox, magari per comprare un paio di scarpe. Con la pandemia se gli amici li hai online ti interessa apparire nella vita virtuale non in quella reale”.

IL VIDEOGIOCO PUO’ INSEGNARE TANTO  

Nei videogiochi spesso c’è tanta violenza…

Questo si chiama GTA (Grand Teft Auto), si rubano le auto in ogni modo, più criminale di così… ma uno deve essere in grado di discernere tra realtà e gioco. Ovvio che non mi metterei a sparare al traffico nella vita reale. E’ come un film d’azione, nessuno va dire a 007 non sparare o saltare sui tetti perché poi i bambini rischiano di imitarlo!”.

Ma il gioco ti dà più ansia o più piacere?

Dipende da cosa cerchi…E’ come nel mondo reale, se vuoi leggere un libro horror o di altro genere.  C’è chi è competitivo, chi è affezionato agli sparatutto, ai picchiaduro, chi vuole giochi di esplorazione, di avventura o di ruolo, dove puoi immergerti nel personaggio. Tu diventi quel personaggio, puoi impersonare l’assassino dell’età greca e parlare con Socrate o uccidere i personaggi modificando la storia. E’ istruttivo più della storia che ti insegnano a scuola”.

Ma non c’è il rischio di fare confusione?

Se le informazioni sono esatte no, impari e ti diverti. Minecraft, ad esempio, è anche educativo, lo usano anche a scuola per insegnare tante cose. Io devo molto a questo gioco, mi ha fatto imparare molti termini e a 10 anni ero uno dei pochi a sapere cos’era l‘ossidiana, un vetro lavico, molto scuro e tagliente”.

Lo dice mostrandoci la sua casa costruita con Minecraft, in effetti molto bella, un gioiello di architettura ricavato tra le rocce e con un vetro sullo strapiombo che permette di guardare giù. E’ un mondo completo di tutto, con orto, fiori e c’è anche il cane di Francesco.

Non gli ho ancora dato il nome… L’ho fatta durante il primo anno di DAD che è stato molto bello per questo. Così funzionava per tutti. Io magari avevo su Chrome il collegamento su Meet, ma aprivo anche Minecraft. Bastava mutare il microfono e riattivarlo quando serviva”.

Così non seguivi bene né l’una né l’altra cosa…

No, Mincecraft lo seguivo bene!”.  

esempio fornite videogioco

VIDEOGIOCHI COME SURROGATO DELLA VITA?

Ma i tuoi genitori sanno che giochi così tanto?

Non lo so, sanno che i risultati a scuola non sono fantastici, non mi nascondo, ma non la vedo una cosa così grave come sento dire in giro. Se a me piace questo… c’è chi alla mia età fa di peggio. Dipendenza è una parola pesante, anche se forse starei male se saltasse la corrente per un giorno, mi dispiacerebbe non giocare e non poter incontrare gli amici”.

Sai chi sono gli hikikomori?

Sì, l’ho visto su YouTube. Ma è una filosofia di vita, vivere in una stanza, indipendenti… io scelgo di rimanere in casa, ma non perché sto male fuori”.

Se ti proponessero di parlare con uno psicologo/a accetteresti di fare un percorso?

La vedo come una cosa pesante, non mi sembra un problema così grave. Certo, posso avere meno produttività rispetto ad altre persone, ma addirittura arrivare ad un percorso psicologico…”. 

Ma anche i tuoi amici passano così tanto tempo così?

Per amici si intende quelli on line o quelli della vita reale? Perché ovvio che gli amici con cui gioco hanno la mia stessa passione…”.

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