Sos lavoratori: il paradosso della pandemia

di Redazione
Sos lavoratori: il paradosso della pandemia

Le aziende nel 2021 a fronte di una ripresa si trovano di fronte alla difficoltà di reperire lavoratori

In un Paese da 2,4 milioni di disoccupati e 2,9 milioni di inattivi c’è la difficoltà nel reperimento di lavoratori. Da un lato si registrano 22.000 imprese in meno, dall’altro i giovani stentano a dedicarsi a un lavoro che percepiscono precario, come la ristorazione. Ma perché? Le cause sono varie e complesse e ad analizzarle è Eurointerim, agenzia per il lavoro con sede nazionale a Padova e decine di filiali sul territorio.

Sicuramente c’entrano precarietà e lavoro nero, le trasformazioni post-pandemia, l’improvvisa ripresa dopo le chiusure, ma anche i sussidi decisi dal governo nell’ultimo anno e mezzo. Questa l’analisi dell’agenzia per il lavoro  che parla delle conseguenze della pandemia intervenute in modi diversi nel mondo del lavoro e che probabilmente hanno messo in evidenza i problemi che già esistevano.

La questione va suddivisa in due parti. Da un lato c’è la carenza di professioni qualificate e altamente qualificate, dall’altro lato sono carenti le mansioni manovali o di bassa qualifica.

Per quanto riguarda quest’ultima fascia sono molti i settori coinvolti nella carenza di lavoratori, anche stagionali. I ristoratori non riescono a trovare personale per esempio, ma anche il settore alberghiero, balneazione ed altri. Una delle motivazioni che spinge le persone a rifiutare un posto di lavoro sta sicuramente nel reddito di cittadinanza. Spesso non si accetta il lavoro per non perdere i soldi del reddito o si chiede di essere pagati in nero.

Secondo i dati INPS di maggio 2021 sono più di un milione le famiglie che ricevono l’assegno con un importo medio mensile di 582 euro. Inoltre i lavori stagionali sono spesso caratterizzati da turni stancanti e retribuzioni basse, con ampie zone di nero e precarietà.

Per quanto riguarda invece le professioni tecniche o altamente qualificate il problema può essere riportato alla formazione. In alcuni casi la mancanza di manodopera si potrebbe risolvere proprio costruendo uno specifico processo di acquisizione di competenze.

Migliaia di posti vacanti di difficile reperimento non si riescono a raccogliere perché i disoccupati non sono competenti o adeguatamente formati. Un ruolo importante potrebbe essere svolto dagli Istituti tecnici superiori con un rafforzamento e ampliamento della capacità formativa, più in linea con i fabbisogni aziendali e con i cambiamenti tecnologici e organizzativi.

https://www.eurointerim.it/

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