La pandemia, un assist all’abusivismo

di Alessia Da Canal

La chiusura per mesi di parrucchieri e centri estetici ha dato il via libera al lavoro in nero, ai danni dei centri estetici

Stride, e non poco, pensare che qualcuno che opera nel settore del benessere stia lavorando in barba alle regole di salute e di sicurezza. Ma è così. La pandemia ha offerto l’assist all’abusivismo in un settore nel quale non si dovrebbero correre dei rischi, facendo cose alla leggera. Ma sembra proprio che nessuno possa resistere con i capelli o le unghie in disordine, facendo la fortuna di estetisti improvvisati o comunque abusivi.

A Carpi (Mo), stanchi di restare a guardare, decine di professionisti si sono trovati per denunciare questo meccanismo che esiste da sempre ma che sta diventando una consuetudine diffusa, sdoganato dalla pandemia.

L’abusivismo è pericoloso, sleale e danneggia l’economia. Questo hanno gridato a gran voce gli addetti del settore supportati dalla CNA, incontrando il sindaco Alberto Bellelli. Una manifestazione che ha dato il la ad altre proteste simili in altre regioni del Paese alle quali la zona rossa ha trasformato l’economia.

Quello del benessere è un settore che conta circa il 25% del calo del fatturato e i ristori non hanno certo compensato le perdite, anche perché molte aziende hanno investito molto per essere ancora più sicure in questo difficile periodo storico.

“Abbiamo deciso di fare un video per combattere il fenomeno delle estetiste che lavorano in casa – racconta Andrea Sacchi -. Prima con il terremoto e l’anno scorso con il primo lockdown che ci ha tenuto chiusi più di 80 giorni, abbiamo visto espandersi il fenomeno che quest’anno è completamente fuori controllo!

Ci sono messaggi inoltrati dalle nostre clienti (che non finiremo mai di ringraziare…) da parte di ragazze che si proponevano di lavorare in casa – continua. Loro continuavano a dire di essere aperte. A cosa? Non potrebbero aprire nulla nel loro caso. Il problema più grave non è solo quello di battere o non battere uno scontrino o fare una ceretta a 5 euro o la manicure a 10 o a 3 euro”.

In zona rossa significa il rischio di espandere il contagio – ribadisce Marcella GarutiÈ un serio problema e lo è sempre stato e in questo momento questa concorrenza è sleale, scorretta e soprattutto fatta non in sicurezza”.

“Chi sceglie l’abusivismo danneggia se stesso e il contesto sociale nel quale vive, mettendo a rischio la salute”. Lo ribadiscono anche Raffaele Tammaro e Cristina Russo, invitando a rispettare le regole per salvaguardare la propria salute.

La pandemia, un assist all'abusivismo

Silvia Guaitoli ricorda che i professionisti hanno alle spalle anni di formazione continua. I loro centri sono luoghi igienizzati, dove vengono rispettate tutte le norme del protocollo Covid.

“Rivolgersi ad un professionista significa mettersi in mani sicure, da persone che hanno certificazioni e assicurazioni per non diffondere pandemia”.

“Mai come in questo momento il fenomeno dell’abusivismo è la piaga della nostra società – incalza Anna Cristiano. I professionisti hanno investito anni della loro vita a perfezionarsi. Non mettetevi nelle mani di persone che non rispettano le regole e che si improvvisano!”.

“Andare da un estetista abusivo non danneggia solo l’economia locale ma anche tutte le famiglie che hanno fatto tanto sacrificio. – ricorda Silvia Mauriello.

“Ma soprattutto in un momento così delicato per noi professionisti la vostra salute è la nostra priorità – ribadisce Federico Cavriani.

“Gli abusivi non fermano il virus, scegliete sempre i centri estetici!” – è l’appello di Tonia Collucciello.

“Oggi siamo insieme per dire STOP all’abusivismo. – commenta Luana Franzoni, Presidente Unione Sanità Benessere CNA Modena. Abbiamo fatto tutto il possibile, speso soldi per dare ancora più sicurezza alla persona che entra nel nostro istituto. Nonostante tutto siamo stati costretti a chiudere e a subire questo momento. Quindi mi rivolgo a tutti voi e rammento che il dovere è salvaguardare la salute di tutti.

Mai come ora è utile ricordare che a livello sociale anche il contributo di una unica persona è indispensabile per salvaguardare la salute di tutti.

L’abusivismo non salvaguarda, purtroppo ha percentuali molto alte di rischio in cui possono accadere cose. In quest’anno in cui siamo stati aperti non si è mai sentito nulla. Per noi non si è mai registrato un contagio.

Fate un pensiero quando arriva un messaggino ‘vieni da me che ti faccio la ceretta o i capelli’. Perché vuoi andare da lei?! Lottiamo per avere dei ristori e il bisogno di lavorare l’abbiamo tutti quanti. Mettetevi una mano sul cuore e stop all’abusivismo”.

“La risposta non è l’abusivismo – conferma il sindaco Bellelli -. Un anno di Covid è stato un anno di sacrifici per tante categorie. Tante attività stanno alle regole e altri dicono ‘venite lo stesso da noi’. È pericoloso!

È dare la mano al virus a circolare, allontanando l’obiettivo di ridurre il contagio per tornare a lavorare.

Ed è scorretto. Per questo io sto con chi ha fatto questo appello. So che stanno soffrendo e con estrema dignità sono a dire che la loro professione la loro attività viene prima di tutto assieme alla salute dei loro clienti”.

Potrebbe interessarti anche...

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da parte di questo sito web.