Dormire con un fantasma

di Redazione
"Dormire con un fantasma" di Alessandra Pezzin

L'abuso psicologico di cui non sai

C’è una festa in maschera. Vestiti da fantasma, saresti bellissima.”

Questo articolo parla di questo. Di fantasmi.

Basta poco, prendi un lenzuolo bianco, candido, candeggiato. Mettitelo in testa e copri tutto il tuo corpo. Non serve nemmeno fare, come quando eravamo piccoli, i due “buchini” per gli occhi. Non servono: sei cieca comunque. Fai attenzione però, non deve rimanere scoperta nessuna parte del corpo, altrimenti non sei  credibile. In fin dei conti basta così poco, se non sei nemmeno in grado di confezionare una maschera così semplice, cos’altro puoi fare?”.

Sembra facile vestirsi da fantasma. Un lenzuolo e via! In realtà è un lavoro duro, certosino. Serve pratica, convinzione e devozione alla causa.

Scegli un lenzuolo lungo, senza pieghe o difetti, ben stirato e una volta pronta mettiti con la schiena al muro.

Il concetto de “la schiena al muro” non l’ho mai capito. Se hai la schiena al muro non sei spacciato, puoi sempre correre via nell’altra direzione, dribblando chi ti insegue, alla Holly e Benji.

Certo questo lo puoi fare solo se non diventi un tutt’uno con il muro, riconosci ancori i tuoi confini celati sotto al lenzuolo e cominci a pesare le pieghe del tuo essere.

Invece stai ferma lì, un tono su tono, bianco su bianco: “più bianca di così che non si può, nemmeno con un candeggio”… candeggiata!

E non ti vedi. Brilli della stessa luce del muro: luce riflessa.

Alessandra Pezzin

IN REALTA’ IL MURO Ѐ NERO.

E i tuoi confini il muro li vede.

Qualcuno ti ha invitato alla festa in maschera e ti ha, piano piano, insinuato la convinzione che l’outfit da ghost fosse l’unico adatto a te, l’unico che poteva farti risaltare agli occhi di tutti, la via per una festa perfetta, per sentirti “ospite tra gli ospiti”… perfetto come una collana di perle su un abito da sposa.

Ti svelo la verità.

Il sarto, chi ti sta adulando per per il tuo vestito da fantasma, alla festa non ti ci porterà mai.

Lui ha dipinto il muro, culla della tua schiena, di nero. Come una seppia. Ha tolto il suo inchiostro per mostrarsi a te bianco come il cotone, con il suo nero ha creato invece il metro del tuo essere, ha dipinto quel muro che a te sembra bianco, per controllare che tu rimanessi zitta e buona, in attesa della festa.

La seppia, è un manipolatore affettivo, tu fantasma, sei la sua vittima.

La manipolazione affettiva ha mille volti, mille squallide vie, si nutre di parole di burro, di favole e illazioni che cancellano i tuoi confini. Succede come se la carta d’identità del tuo essere di colpo fosse stata scritta a matita e il detentore della gomma, chi abusa della tua intelligenza e purezza, cancellasse tutti i dati, i tuoi pilastri, i tuoi valori, sfamandosi bulimico, dei residui della gomma . Più cancella, più si sazia e più cancella e riscrive, più si risazia, fiero nel vedere la pancia del suo ego crescere. Capita nella vita di incontrare e, purtroppo, provare dei sentimenti per dei sarti che ti vestono da fantasma.

Questo di cui ho narrato, è abuso psicologico. Molte volte perpetrato da personalità insicure con caratteri dai tratti narcisistici.

Nei prossimi articoli parlerò nello specifico di cosa si prova, da vittima di questo tipo di abuso. Racconterò del deserto e della sete di perché, con cui queste vittime convivono per anni. Per ora lascio solo un lumino acceso, che magari ti farà scorgere i bordi del tuo vestito da fantasma, con la speranza che prima o poi se leggi queste righe, ti giri verso il muro, tu lo veda nero e capisca che alla festa in maschera non ci andrà mai e che la vita vera è un vestito a fiori. Perciò, non permettete mai a nessuno di dirti queste frasi che ti elenco e se c’è qualcuno nella tua vita che te le dice, e non sei in grado di scappare e dribblare come Holly e Benji, chiedi aiuto.

Sei troppo sensibile!

Hai sempre reazioni esagerate. Hai fatto tutto da sola, io non c’entro niente.

Ti rendi conto che ti sei allarmata per nulla?

E’ una tua reazione, io non ti ho chiesto nulla.

Nessuno ti crederà.

Questo non è mai successo ti inventi le cose.

Non sai di cosa sono capace.

Sei paranoica devi sempre discutere, lasciami vivere.

Hai il cervello che va a mille, mi toglie la vita.

Tanto so quello che dirai e farai.

Sei inconclusiva.

Parli e basta, alla fine se non ci fossi io non avresti…

Litighi con tutti, non vedi che non ti vuole nessuno.

Non mi è mai successa una cosa simile.

Non voglio parlare, devi sempre parlare.

Stai zitta.

Si dimmi ma sii breve, non ho tempo per questo.

Mi dirai dopo anche se è importante, prima devo….

Non avevo tempo per risponderti.

Non ho tempo, non capisci, non ci arrivi.

Mi scrivi sempre le stesse cose non leggo nemmeno più.

Sei malata.

Sei psicopatica.

Hai dei problemi.

Ti serve un aiuto.

Lo dico per il tuo bene, curati.

Mi stai rovinando la vita.

Son con te perché mi fai pena.

Articolo di Alessandra Pezzin

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