Demeral con Fuori la Voce

di Viola Scotto di Santolo

Il punto è che a volte basta poco

Il benessere collettivo ci tocca? Cioè, è nostro dovere occuparcene? Oppure è più comodo ignorarlo?

Vi stupirà, forse, apprendere che il benessere collettivo ogni giorno ci travolge. Tutti noi, ogni giorno, siamo sfiorati, urtati, spinti da un forte vento che chiamiamo banalmente “realtà”.

Solo che spesso non ce ne accorgiamo.

La vision di Demeral? Fare in modo che non sia più così. Strappare la patina dell’indifferenza. Alzare per un attimo il tappeto della superficialità e passare un dito sulla polvere. Provare a spazzarla via.

Il punto, in fondo, qual è?

È che non siamo ancora abbastanza intelligenti per riuscire a ignorare il nostro egoismo.

O almeno è così che la pensa Gian Antonio De Mori, fondatore di Demeral la Bellezza Italiana.

Demeral è un marchio nato nel 1980. Un brand costruito proprio da De Mori che a 24 anni, giovanissimo, entra in un mondo quasi parallelo fatto di donne giovani, vivaci, allo stesso tempo madri, artigiane ed imprenditrici. Donne che investono moltissima energia nel loro lavoro. Che credono nelle proprie aspirazioni e le perseguono, che fanno enormi sacrifici.

Da qui, dall’osservazione della realtà, parte il concept di un’azienda all’avanguardia, che diventa leader in Italia nella distribuzione di shampoo e prodotti professionali per la cura dei capelli, che comincia a fare formazione in tutto il Paese.

Demeral è una storia di successi. Una storia di obiettivi raggiunti. Una storia che oggi arriva a un capitolo imprevedibile e forse al più toccante.

Abbiamo capito che di energie ne abbiamo ancora parecchie. E che i successi professionali non ci bastano più. Siamo dei pazzi? Siamo dei visionari?  Forse siamo solo delle brave persone. O forse, siamo soltanto delle persone. Normali. Comuni. Che hanno a cuore altre persone” ci ha detto De Mori.

Demeral ha narrato per anni un mercato in evoluzione, ha raccontato le donne, le loro trasformazioni, ascoltato da vicino i professionisti. Ha camminato e corso. Ed è arrivata, in modo casuale, in un luogo che se n’è stato per anni in ombra. La chiamano coscienza.

Insomma, il nostro lavoro è sempre stato rendere le cose più semplici, migliorare la vita delle persone, fare in modo che fosse per loro tutto a portata di mano. Ma abbiamo fatto abbastanza? Abbiamo (fino in fondo) migliorato l’esistenza della gente? L’abbiamo resa più serena? L’abbiamo ascoltata a sufficienza? O ci siamo persi qualcosa?” ha continuato l’imprenditore vicentino.

A questo punto, sotto la spinta di questi punti interrogativi, la pancia dell’azienda ha sussultato. Si è guardata in faccia, si è presa per mano. Ha fatto un passo in avanti.

Si è detta “facciamolo”.

Chiediamocelo davvero. Chiediamo davvero alle persone che incontriamo ogni giorno se sono felici. Se qualcosa le turba, se c’è qualcosa che le soffoca. Se stanno bene. Se hanno bisogno di noi. Non solo del miglior balsamo in circolazione, ma di aiuto.

È così che è cominciato tutto.

Siamo una grande azienda, strutturata, complessa. Sappiamo bene che cosa fare. Tutti (forse) sanno che cosa fare. E tutti (probabilmente) lo ignorano.

Ecco la novità di Demeral. L’azienda sembra dire con forza “Guardateci. Vogliamo dirvelo. Noi siamo qui, noi siamo gli apripista. Seguiteci”. Gian Antonio De Mori si emoziona visibilmente ai nostri microfoni. Si sbottona. Si apre. Si racconta.

È stato l’incontro (del tutto imprevedibile) con Fuori la Voce ad aprirgli gli occhi.

A fargli capire come fare.

Abbiamo deciso di informare, di condividere dati, notizie, spunti di sensibilizzare partendo dal basso. Ascolteremo i bambini, i ragazzi, i più giovani, i bullizzati e i bulli, le donne e gli uomini. Le vittime e anche i carnefici. Ci faremo carico dei loro problemi, dei loro dolori, dei loro dubbi. E proveremo a cambiare le cose, a migliorare quel che possiamo migliorare. Secondo l’esempio di Fuori la Voce” ha dichiarato De Mori nella nostra intervista.

Così, Demeral ha deciso di fare la differenza.

Ha deciso di partire dal basso, da Vicenza. Dalle proprie mura, dalle proprie sfumature.

Fuori la Voce ci ha spalancato le porte di una collaborazione che è prima di tutto di intenti, di spirito, di volontà comuni.

In fondo, che cosa accomuna tutti noi? Ve lo siete mai chiesti?

De Mori sì, ed è arrivato a una risposta che gli è parsa abbastanza convincente.

Tutti ci arrovelliamo costantemente nella ricerca di ciò che ci fa stare bene. Negli ultimi mesi (complice forse la pandemia?) ci siamo resi conto che è per noi ormai facile farlo dal punto di vista professionale. Demeral offre prodotti e servizi che fanno stare bene le persone nella loro quotidianità. Ma oggi abbiamo capito che abbiamo un dovere, un obbligo che esula dal nostro lavoro. Abbiamo un bisogno impellente. Cercare e trovare ciò che fa stare bene le persone. Cercare di proteggerle. Di ascoltarle. Di guidarle. Per questo abbiamo deciso di dedicare la nostra esperienza come professionisti e come persone alle esigenze della nostra città e delle persone che la abitano. Da oggi saremo di più di quello che siamo. Saremo un’azienda che disegna la bellezza e che strappa il velo degli stereotipi. Una squadra che insegna l’estetica e che cura le ferite interiori. Una famiglia che forma i professionisti e che sostiene le persone.”

Il punto, in fondo, volete sapere qual è?

È che a volte basta poco per far sentire la propria voce.

Altre volte no. Ed è lì che c’è bisogno di noi.

Ed è lì che dobbiamo avere il coraggio di accendere il microfono.

Sound on.

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