L’educazione all’attesa per crescere sani e forti ed prevenire le dipendenze

di Micaela Faggiani

Lo Psichiatra Luigi Gallimberti ci spiega come prevenire le dipendenze da adulti. La chiave è educare i bambini all'attesa del piacere.

“L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”

Gotthold Ephraim Lessing

Per prevenire le dipendenze è importante educare i bambini all’attesa. Parola di psichiatra specializzato nel trattamento delle dipendenze.

Parola non solo di buon senso e da genitore/educatore ma anche di psichiatra qual è il prof Luigi Gallimberti, medico specializzato in Psichiatria e Tossicologia, è stato docente presso l’Università di Padova e dirige un centro clinico a Padova, uno a Milano e uno a Roma interamente dedicati al trattamento della dipendenza da cocaina mediante rTMS ossia la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva.

Con questo dispositivo medico (rTMS) il paziente, seduto in una comoda poltrona, viene stimolato mediante una sonda appoggiata sul cranio: il trattamento riesce a restituire al cervello l’originaria funzionalità, cioè quella che aveva prima della dipendenza da cocaina. Questo metodo, infatti, permette di rimodulare la produzione di dopamina necessaria per il buon funzionamento cerebrale. Proprio l’alterazione dopaminergica cerebrale è uno dei fattori alla base di una dipendenza. La dopamina è il neurotrasmettitore responsabile del nostro piacere che, metaforicamente parlando, ha un valore che oscilla nel nostro cervello secondo una scala che va da 0 a 100. Il suo valore medio, naturalmente, si assesta intorno a 50 per salire o scendere a seconda se stiamo vivendo un momento positivo o facciamo qualcosa che ci piace oppure quando siamo in un momento di tristezza. La droga, l’alcol, il gioco d’azzardo sono in grado di provocare delle impennate verso l’alto mandando fuori giri il circuito. Ma quando l’effetto finisce, si scende inevitabilmente sotto la soglia media da dove non si riesce più a risalire.

Per evitare il più possibile queste situazioni – sostiene Gallimberti – è assolutamente necessario lavorare sulla prevenzione e dare al cervello dei nostri bambini i giusti stimoli facendo una vera e propria rivoluzione culturale. Vi spiego meglio cosa intendo: il nostro cervello crea mezzo milione di sinapsi al secondo nei primi due anni di vita. Noi abbiamo 100 miliardi di neuroni e trilioni di sinapsi che collegano i nostri neuroni. Il cervello ne crea più dei necessari perché poi va letteralmente a buttare via ciò che non è necessario esattamente come si fa con la potatura delle rose: per farle rifiorire a settembre vanno prima potate quelle secche. Se noi fin da piccoli ascoltiamo la musica, suoniamo uno strumento, leggiamo un libro, stiamo con gli amici e ci dedichiamo allo sport, il nostro cervello considererà forti queste sinapsi che verranno quindi conservate. Se, invece, da bambini passiamo la maggior parte del nostro tempo davanti alla televisione, ai videogiochi o agli smartphone, il cervello riconoscerà queste come sinapsi forti che verranno “premiate” e conservate nel cervello a discapito di tutto il resto, come succede darwinianamente. Questo avviene perchè il cervello funziona secondo il principio “o lo usi o lo perdi”. Non è difficile comprendere quanto sia importante la selezione di queste sinapsi e quanto sia, quindi, necessario lavorare sulla cultura. I bambini, purtroppo, crescono in una società dove, sempre più spesso, hanno tutto e subito con il benestare degli adulti. Se il cervello non viene allenato all’attesa, a fronte di seduzioni di ogni genere tende a cedere con facilità. Succede troppo spesso che se ad un bambino non do subito una cosa, il bambino comincia a piangere, a disperarsi, fa di tutto per averla, va in angoscia. I genitori allora tendono ad accontentarlo, ma questo apre la strada ad una attrazione patologica verso cose piacevoli. E’ però un piacere a buon mercato, come i giochi negli smartphone, che vengono proposti gratuitamente ma se i ragazzini vogliono continuare devono versare dei soldi per poter proseguire. E queste sono premesse pericolosissime per sviluppare dipendenza da gioco d’azzardo nell’età adulta! Se abbiamo cercato il piacere tutto e subito, come può essere quello del gioco d’azzardo, ci si sente svuotati una volta che non lo si ha a portata di mano. Succede che gli impulsi non vengono controllati, che sei eccitato ancora prima dell’arrivo del piacere e il sistema va in tilt, si arriva a quella che viene chiamata disforia, il mal di vivere che vediamo soprattutto nei giovani. Ecco che una volta persa la bussola, bisogna tornare alla normalità, bisogna rendere fluida la curva del piacere, non cercando sostanze esterne che ci danno un piacere veloce.

Al cervello succede quello che succede se spremo tutto il succo da un agrume… se l’ho già spremuto tutto non ne resta più! Il succo metaforicamente parlando è rappresentato dai neurotrasmettitori cerebrali che, se troppo stimolati per produrre piacere, si esauriscono esattamente come un frutto spremuto! Questa è anche la base neuroscientifica che porta a cercare all’esterno l’eccitamento che da dentro non arriva più.”

Cosa fare dunque per prevenire le dipendenze?

Le regole sono poche ed elementari e non le fornisce lo psichiatra, ma esiste una modalità pedagogica che dura da secoli e che parla, ad esempio, di un premio e di una  ricompensa che seguono ad un lavoro fatto per ottenerlo, così come l’accortezza di aiutare bambini a sviluppare un cervello sano, facendoli dormire almeno 8/10 ore fino ai 10/12 anni. Bisogna insegnare ai bambini ad aspettare che arrivi Babbo Natale, ricordar loro che facendo un piccolo lavoretto arriva poi la ricompensa..così possono godere del premio che arriva alla fine e non fare l’inverso… si compera loro la bici così studiano…se il piacere viene dato prima del lavoro crea solo danni. Con questi due accorgimenti semplici e banali – ore corrette di sonno a seconda dell’età ed educazione all’attesa – risolveremmo più della metà dei problemi che osserviamo nei  giovani e negli adulti.

www.fondazionenovellafronda.it

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