Io prima di tutto. Nasce la prima accademia per mamme

di Micaela Faggiani

Cristina Di Loreto ha inventato la prima palestra di crescita personale per mamme che vogliono essere felici. Per non farsi prendere solo dal senso del dovere e dagli stereotipi della madre perfetta

È la prima accademia per le mamme d’Italia, nata da una crisi personale, condivisa però da molte e diventata così un’opportunità di crescita non per un singolo ma per molte.

Stiamo parlando di ME FIRST®, la prima palestra virtuale di crescita personale, interamente dedicata alle mamme, alle loro esigenze e bisogni specifici, ideata da Cristina Di Loreto, psicoterapeuta breve strategica, coach esperta di problem solving e mamma di Azzurra e Manuel.

Cristina Di Loreto è stata protagonista di un webinar organizzato dal Cantiere delle donne per parlare di mamme, di benessere, di consapevolezza, moderato da Micaela Faggiani.

Io prima di tutto. Nasce la prima accademia per mamme

Praticamente ho ideato tutto questo per me, per poi rendermi conto che molte altre donne e mamme erano alle prese con i miei stessi problemi, sofferenze, difficoltà.

Per questo, forte anche della mia professionalità e delle mie competenze, ho dato vita  ad un vero e proprio metodo in grado di aiutare le mamme a raggiungere la propria autorealizzazione.

E’ un metodo che serve per  vivere la propria vita a pieno, in equilibrio tra le ambizioni professionali e la cura dei figli, ma soprattutto in linea con i propri desideri, valori e bisogni.”

Ero nel bel mezzo della  scuola di specializzazione per diventare una psicoterapeuta, ci tenevo molto al mio lavoro, ero intraprendente… l’impatto è stato forte. E mi sono accorta che, nonostante la mia professione, mi mancassero degli strumenti. Poi, qualche anno dopo c’è stata la pandemia… i bambini allora erano già due…e quel periodo mi ha impegnato molto sul campo, sia come mamma che come professionista, sono stati 70 giorni di lavoro non stop …13 ore al giorno con due bambini piccoli.

Ecco perché ho deciso di dare vita a ME FIRST®, perché mi sono detta che io dovevo mettermi prima, anche se sono mamma, anche se faccio un lavoro di cura…

Da lì ho messo assieme competente tecniche, psicoterapia e coaching con l’esperienza di mamma e donna e ho inventato un metodo che si sviluppa in 7 tappe”

Assieme a lei nel webinar c’è anche Sara Tomasini, mamma di Trento, una delle prime a sperimentare il metodo ME FIRST® sulla sua pelle. Sara ha due bimbi di 8 anni e 4 anni.

Io prima di tutto. Nasce la prima accademia per mamme

Io sono una di quelle mamme – spiega Sara – che con il primo bimbo ha dovuto cambiare lavoro, e già lì mi sono dovuta reinventare… poi è arrivato anche il secondo bimbo e sono iniziate le notti insonni…

L’impatto con la seconda maternità mi ha portato a volere un cambiamento e mettermi in discussione, sono andata alla ricerca di qualcosa d’altro

Sara non è un caso isolato. In Italia nel 2019 ben 37611 neo mamme si sono licenziate, (di un’età media tra i 29 e i 34 anni) un numero che è arrivato con la pandemia nel 2020 a 92 mila.

Al di là di questo dati – spiega la psicoterapeuta – per la donna che diventa mamma si tratta di una transizione importante e ci vogliono gli strumenti giusti per non perdersi.

Dobbiamo ricordarci per esempio chi eravamo prima, quali erano le nostre passioni, cosa ci fa stare bene. Dobbiamo andare oltre i sensi di colpa, oltre il  senso di inadeguatezza che purtroppo colpisce molte mamme. Ci si scontra con la realtà, con lo stereotipo del mito della madre perfetta, che è l’immagine che ci rimanda la società. Lo scotto di questa distanza tra l’immaginario e la realtà tra l’altro lo paghiamo in tre: noi mamme, i nostri compagni e i figli. Per questo dobbiamo attrezzarci al meglio e stare bene noi per prime

La maternità, nella maggior parte dei casi, è trasformativa. Ossia noi mamme acquisiamo o tiriamo fuori competenze nuove o che erano nascoste.

In un certo senso essere madre è come essere un ceo di una piccola start up. Devi infatti saper gestire le tue risorse, preparare il cibo, stare attenta a imprevisti…

Non è un caso che, secondo lo stesso parallelismo, la solitudine della mamma è molto simile a quella dell’imprenditore, Perché non tutti la capiscono e spesso i compagni, le famiglie e chi ci sta attorno pensa che tu sia obbligatoriamente felice, che tu abbia tutto e quindi aumenta ancora di più la frustrazione.

Come fare? Innanzitutto bisogna recuperare la dimensione del piacere che è poco promossa dalla società, perché poi una persona deve trasmettere il piacere anche ai figli, non lo frustrazione, altrimenti questi figli poi li ritroviamo in terapia. Dobbiamo cioè dar loro un esempio e un messaggio diverso.

La cosa più difficile è stata proprio – racconta Sara – andare oltre il concetto di sacrificio. Come mamma sentivo il dovere di sacrificarmi per essere una buona mamma, dovevo rispondere a tutti i bisogni dei miei figli, mettendo da parte i miei.

Ma è doveroso occuparsi di sé stessi… se stai bene tu migliora anche l’equilibrio familiare e sono tutti più soddisfatti.

Ora spesso dedico spazio e tempo al mio benessere e lo metto addirittura in agenda senza sensi di colpa!”

Io penso – spiega Cristina Di Loreto – che una delle chiavi fondamentali dalle quali poter partire è quella di essere maggiormente flessibili con sé stessi e la cosa non è facile né banale in un mondo che ci chiede la iper performances. Per esempio presentarsi ad un appuntamento senza avere un capello perfetto, commettere un errore finchè si parla… ci rende umani. Si può essere mamme così, si possono fare errori tecnici e bisogna passarci sopra… se no si arriva alla patologia.  

“Per questo il nostro claim è Rivoluzioniamo assieme il concetto di maternità, un po’ come la rivoluzione gentile del vostro cantiere… perché la rivoluzione significa cambiamento

https://mefirstacademy.com/

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