Io, studente nel 1958 in Texas, consiglio a tutti i giovani questa esperienza di vita

di Micaela Faggiani

Il Segretario Generale della Fondazione Intercultura Roberto Ruffino racconta del suo quarto anno di scuola superiore negli Stati Uniti e spiega come funziona la borsa di studio all’estero per tutti i ragazzi e i benefici che apporta al ragazzo e al paese Italia

Dal 1955 regala anni di studio all’estero per ragazzi delle scuole secondarie in tutto il mondo. E lo fa attraverso l’associazione Intercultura e la Fondazione omonima. A parlarcene è Roberto Ruffino Segretario Generale della Fondazione Intercultura.

L’associazione Intercultura – spiega il Segretario – nasce nel 1955 come un movimento di volontariato per promuovere la mobilità internazionale degli studenti per le scuole superiori. E’ da allora presente in 62 paesi, è riconosciuta dalle Nazioni Unite e la sua sede principale è a New York. Muove ogni anno oltre 10 mila studenti di 62 paesi, bandendo concorsi internazionali, scegliendo i vincitori, assegnandoli a scuole e famiglie di altri paesi, in genere per il quarto anno scolastico. Ci sono anche programmi di 6 o 3 mesi ma sono la minoranza. L’associazione è composta da 5000 volontari di 159 città italiane. Poi c’è la Fondazione Intercultura che è un ente di ricerca e approfondimento sui temi dell’educazione internazionale, anche per  insegnanti e dirigenti scolastici.”

logo intercultura fondazione

Quanto ai “tecnicismi”, per accedere alle borse di studio il segretario spiega che il concorso è riservato alle quarte superiori, ma la domanda di partecipazione va fatta ogni anno entro il 10 di novembre della classe terza. 

Può accedervi chiunque vada ragionevolmente  bene a scuola, non serve avere la media del 9. Basta che il ragazzo o la ragazza abbia molti interessi sportivi, musicali e una soddisfacente vita sociale”

Una curiosità a tema “Fuori la Voce”. Tra i candidati ci sono tantissime candidate, prova che, queste le parole del Segretario, “che le giovani donne, in tema di intercultura, sono più intraprendenti e hanno più voglia di mettersi in gioco dei colleghi maschi

In media il 76% dei ragazzi ottiene una borsa di studio (pari a circa 15-18 mila euro a seconda della destinazione) che varia a seconda del reddito della famiglia.

C’è anche chi purtroppo non ce la fa – continua Ruffino – ma sono davvero pochi, pari al 2/3% del totale. Sono ragazzi che non riescono a sostenere la distanza dalla famiglia, dalle proprie abitudini o dalla morosa

A volte è più dura il ritorno a casa – spiega il Segretario – perché questi ragazzi perdono tutti i punti di riferimento. Ecco perché organizziamo anche dei corsi di formazione e degli incontri per aiutarli a reinserirsi nella scuola italiana. Quando tornano poi non devono sostenere esami per essere ammessi in quinta ma eventualmente solo prove integrative, a seconda della valutazione del consiglio di classe

Secondo le nostre indagini e gli studi che facciamo sui benefici che porta l’esperienza del quarto anno di studio all’estero – conclude il Segretario Generale della Fondazione Intercultura – abbiamo riscontrato che lascia una capacità di sentirsi bene dappertutto. Molti di questi ragazzi ora sono adulti che lavorano per istituzioni internazionali, sono diplomatici, ambasciatori o lavorano con l’estero. Sono persone che mantengono il desiderio di relazionarsi con persone diverse da loro. Io stesso posso dirlo in prima persona. Quando avevo 16 anni ho fatto il quarto anno di studio in Texas, tutt’ora sono in ottimi rapporti con la famiglia ospitante, ci sentiamo spesso, ho ospitato più volte qui in Italia figli, nipoti. Da allora la mia idea fissa e il mio obbiettivo è proprio quello che molti ragazzi facciano la stessa esperienza che ho fatto io, a beneficio loro e del nostro paese, perché così possono contribuire al capitale sociale dell’Italia, che, anche se già lo fa, ha bisogno di saper comunicare ancora di più e meglio con il resto del mondo.

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