Informa.l.mente contro la violenza di genere

di Francesca Campanini

Una pagina Instagram dove temi sociali e sfoghi personali danno una lettura giovane e coraggiosa del mondo

Annachiara Di Donato è una giovane studentessa di giurisprudenza che, nel pieno della pandemia, ha deciso di creare uno spazio social in cui condividere i suoi pensieri e costruire un dialogo su temi importanti, nella pagina Instagram Informa.l.mente. Violenza di genere, contrasto alla criminalità e allo sfruttamento, ma anche temi personali come ansie, paure e incertezze che caratterizzano la vita sua e dei più giovani in generale, che ha sentito la necessità di esprimere, sono il focus della sua pagina. 

Annachiara di Donato | Informa.l.mente
Annachiara Di Donato

La mia pagina nasce l’8 novembre 2021, in un periodo in cui era la situazione prodotta dal Covid era di nuovo peggiorata. Io sentivo la necessità di estraniarmi da tutto questo e di dire la mia su determinati temi e questioni che mi stanno molto a cuore. Inizialmente ero partita con il parlare di diritto e dell’ambito giuridico, che è quello che studio. Poi mi sono aperta per esempio all’ambito delle donne, quindi tutto ciò che riguarda la violenza di genere, la disparità tra uomo e donna, qualsiasi forma di discriminazione… In generale, insomma, temi relativi a tutto ciò che una donna può provare quando si trova ad essere vittima di violenza, che può essere catcalling stalking, minacce, percosse… Per esempio, avevamo preparato un video insieme ad altri ragazzi e ragazze di Brescia per la festa della donna dove raccontavamo le forme di violenza che abbiamo vissuto”.

Testimonianze di violenza all'ordine del giorno

“In questo video una delle mie più care amiche ha raccontato una cosa che io non sapevo, una cosa molto grave: ha ricevuto degli inviti a livello sessuale dal suo istruttore di guida, mentre faceva la patente, quindi era in una situazione di pericolo, perché era da sola in una macchina con una persona che poteva letteralmente fare quello che voleva. Questa cosa mi ha fatto molto riflettere su come noi determinate forme di violenza ce le teniamo, per vergogna, timore di un giudizio… quando in realtà non siamo noi le colpevoli in queste situazioni. Penso a quante donne magari subiscono violenza costantemente ma non riescono a parlarne in maniera esplicita per varie ragioni. La violenza di genere è un dato di fatto, c’è, c’è in ogni luogo della nostra società, partendo dalla terminologia utilizzata. Stamattina stavo discutendo con delle mie amiche che studiano psicologia e che dicevano proprio che se noi, per esempio, iniziassimo a utilizzare dei termini al femminile, come ad esempio anziché dire sempre ‘avvocato’ dicessimo ‘avvocatessa’ o ‘avvocata’, questo ci farebbe superare anche attraverso il linguaggio una forma di discriminazione che c’è tra uomini e donne”. 

Intervista annachiara di donato | Informa.l.mente
Dalla pagina Instagram informa.l.mente

Secondo te come viene vissuta la questione della violenza di genere dalle nuove generazioni?

Come la vivo? Come la viviamo? Male. Perché tu puoi cercare nel tuo piccolo di cambiare le cose, ma poi quando ti trovi in una situazione di pericolo non puoi mai realmente reagire come vorresti, perché ti senti umiliata, ti senti sola e impaurita. A me è capitato più volte di sentirmi bloccata e paralizzata, nonostante nella mia testa avrei urlato e detto le peggiori cose agli uomini che appunto si azzardavano a dirmi determinate cose. Questa sensazione secondo me un uomo non la potrà mai provare, perché l’impotenza che tu hai come soggetto più fragile e più debole oggettivamente, un uomo non la potrà mai capire”. 

Queste le problematiche, ma allora le risposte quali potrebbero essere? Secondo Annachiara Di Donato i social oggi hanno un ruolo chiave nell’educazione e nell’informazione, che sono i mezzi fondamentali per combattere ogni discriminazione. Ecco perché ha scelto di creare Informa.l.mente!

Forse spazi come la tua pagina possono aiutare le donne ad avere consapevolezza del fatto che non è colpa loro, ma secondo te questi spazi sono rivolti anche ad una utenza maschile in senso "educativo"?

Tra i miei followers ci sono anche uomini, ci sono persone che mi hanno anche insultata perché non condividevano o apprezzavano quello che io dicevo, dicevano che anche gli uomini subiscono violenza in determinate forme ecc… Però io credo nell’educazione. Secondo me l’arma fondamentale per abbattere i pregiudizi e le forme di discriminazione che ci sono oggi, anche che non riguardano strettamente le donne ma in generale, è proprio l’educazione, lo studio, i libri, la cultura… Per me educazione significa anche semplicemente seguire una pagina Instagram che sia in grado di fornirti pareri che non sono quelli che senti al bar o ti dicono i tuoi genitori o nonni, che hanno una mentalità diversa rispetto alla nostra talvolta. Quindi sì, per me l’arma più grande è l’educazione e anche attraverso i social si può fare educazione”.

Intervista annachiara di donato | Informa.l.mente
Dalla pagina Instagram informa.l.mente

Le chiediamo quindi se secondo lei, soprattutto nel mondo giovanile, i social possono avere anche un impatto sulla realtà offline: “Secondo me sì, mi sono resa conto che l’hanno avuto su di me, nel mio piccolo, ma anche sui miei coetanei. Perché alla fine è come se tu ricevessi sempre tante informazioni e una volta che ne ricevi una, due, dieci… inizi a pensare a determinate questioni. Io ho deciso di aprire questa pagina per dare voce a tematiche, tra le altre, che porta anche Roberto Saviano, un famoso giornalista italiano, relative alla mafia e alla camorra in particolare, che erano questioni che mi risuonavano nella testa e alla fine ho deciso che era il caso che le portassi anche io. Secondo me quindi un impatto ce l’hanno, l’ho vissuto io in prima persona”.

Secondo te tra i social e la vita offline, soprattutto nella percezione dei giovani, si può fare una distinzione netta come magari la fanno le persone di 40-50 anni?

Secondo me no, secondo me è molto difficile oggi distinguere la vita offline da quella social. Vuoi o non vuoi fanno parte di noi, della nostra generazione di nati con il telefono, parlo anche per me: io non credo di saper scindere nettamente la mia vita social da quella reale. Ma perché è come se oggi i social fossero realmente il posto dove ti puoi sentire tanto forte quanto debole. Ti danno un senso di controllo: in un click puoi conoscere quella cosa di cui magari tutti parlano mentre tu non ne sai niente, ti rendono potente in questo senso. Fanno parte di noi sempre, insomma. Ci sono ovviamente anche i lati negativi di internet e dei social, ma resta difficile distinguerli dalla vita offline, anche perché siamo abituati a vedere gli influencer che mostrano tutto o quasi tutto, quindi anche questa idea di dover far sempre vedere agli altri cosa si fa, dove si è ormai è dentro di noi, me ne rendo conto anche io quando uso il mio profilo personale”.

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