House of Karts e la sfida dei limiti

di Alessia Da Canal

Abbiamo invitato un gruppo di giovani al kartodromo di Mantova per riflettere sul concetto di limite e misurarsi, anche pista, con il supporto di un pilota professionista, Francesco Maria Zollo

In pista come nella vita. Quando vale la pena andare oltre i propri limiti e talvolta infrangere le regole e quanto in là ci si può spingere? A volte non basta una vita per capirlo e la paura porta a frenarsi, spesso a non fare delle scelte decisive. Al contrario, decisioni avventate, anche sotto l’influenza del gruppo, possono costare caro.

Basti pensare all’alcool e al fumo sempre più diffusi tra i giovanissimi e al comportamento sulla strada non sempre corretto, come guidare utilizzando contemporaneamente lo smartphone o andare oltre la velocità consentita.    

Meglio riflettere prima sui concetto dei limiti, con tutti… i limiti (!) che una chiacchierata tra amici può avere. Ma anche con il valore aggiunto di chi ha una straordinaria esperienza.    

Abbiamo invitato un gruppo di giovani dai 15 a 22 anni al Kartodromo di Mantova ‘House of Kart’, tra questi anche il sedicenne Nathan, che ci accompagna nel cammino di Fuori la Voce con i suoi bellissimi manga nella controcopertina e un ragazzo non vedente. E abbiamo invitato anche Francesco Maria Zollo, imprenditore, pilota professionista di GT3 e prototipi con il prestigioso team Kessel legato alla Ferrari, nonché sostenitore di Fuori la Voce.  

House of Karts e la sfida dei limiti

Ragazzi la prima cosa che vi viene in mente quando si usa la parola limiti?

“Esagerare”. “Aspettare l’età giusta per fare certe cose”. “Banalmente tutte quelle volte che i genitori ti dicono di non fare delle cose e tu le fai lo stesso”. “E’ un concetto più negativo che positivo, ma ci sono limiti che possono aiutare anche a vivere meglio”. “Può sembrare una contrapposizione, ma senza limiti non c’è la libertà. L’anarchia non porta niente di buono”. “Io non mangio dolci per un mese, mi pongo dei limiti per raggiungere degli obiettivi”. “Io mi sono dato dei limiti negativi che dovrei lasciar andare. Dovrei ascoltare il mio corpo e molto di meno cosa dice la mia testa”.

“Io che faccio sport, credo che bisogna non darsi dei limiti. Altrimenti non arrivi da nessuna parte. Invece bisogna darsi dei limiti come il bere, le uscite, il riposo”. “Andare in frigo di notte e finire la matriciana. Non mi vergogno. Il cibo è fonte di vita”. “Cerco la perfezione in tutto e non riesco a fare bene tutto. Il limite sono io che voglio troppo”.  

Penso di aver superato un mio limite quando ho cambiato scuola. Materie nuove completamente diverse…” “Io soffro di vertigini e mi hanno fatto salire su un ponte tibetano”.

Quanto può influire il gruppo?

“Al mio compleanno i miei amici mi hanno organizzato una festa, uno mi ha steso e mi ha sbattuto a terra e infilato una bottiglia di scotch in bocca”. “Penso alle influenze che ha nei ragazzi certa musica. Se la sento io una canzone che parla di fumo, droga, eccetera,  anche se non giudico è una cosa che non farei; ma uno che è più piccolo si spinge su quello perché è influenzato da quello”. “Ci sono influenze come queste che andrebbero sdoganate dalla scuola. La scuola è vecchia, ho fatto più ore di religione cattolica che di educazione civica”.

House of Karts e la sfida dei limiti - Francesco Maria Zollo

Cosa sono i limiti, invece, per Francesco Maria Zollo, imprenditore di successo e pilota professionista con il team Kessel?

Io credo che in realtà non esistano limiti. Non esistono perché altrimenti uno non potrebbe arrivare dove vuole. Ma bisogna essere integri in quello che dev’essere il rispettare delle regole. E’ molto importante anche questo. Ci vuole fortuna ma bisogna credere nei sogni, perché si possono avverare. Ho scelto tre frasi che mi sembrano significative, sui limiti. Miguel Cervares, scrittore, dice ‘Nessun limite, eccetto il cielo’. Per Jim MorrisonLa mente mette limiti, il cuore li spezza’. Dice Steve Jobs che ‘Quando riesci ad arrivare al cuore di qualcuno non ci sono più limiti’. Aggiunto a questa una mia riflessione: chi ti fa da limite ti fa da orizzonte. Nel senso se c’è qualcuno che ti crea un limite tu non puoi andare oltre quello che vedi”.

 Come fai ad andare a 300 all’ora? E’ da pazzi…

 “In realtà chi ha la passione, i motori dentro, chi nasce con questa voglia dentro, non ha paura.  Poi cresce anche l’esperienza. Questo vale anche per i kart, con cui anch’io spesso mi alleno Io non ho problemi ad andare così forte, più le condizioni sono peggiori e più cerchi di tirare fuori il meglio di quello che sei e che vuoi per te e per la tua squadra”.

 Quanto è importante fare squadra?

Il team Kessel è numero uno al mondo, ci tengo molto. Ronnie, sulle orme del padre, ha saputo consolidare con il tempo e la passione grandi legami e valori. Io penso di essere diverso da tanti altri piloti e imprenditori, perché ho cercato di mantenere concetti che mi hanno insegnato i miei genitori. Fare il pilota è difficilissimo. Far parte di una squadra del motor sport significa fidarsi l’uno con l’altro. Nell’endurance, gare da 4, 8, 12 o 24 ore, può succedere di tutto. Devi fidarti. Perché uscito dal box torni in pista 300 all’ora e anche più”.

Come riesci a conciliare il lavoro di imprenditore su più fronti e quello di pilota? 

Ho una moglie e una figlia che mi consentono di farlo! In realtà per un periodo importante ho smesso di correre perché facevo veramente fatica e mi ero dato degli obiettivi con le mie aziende. Forse li avrei raggiunti lo stesso correndo, forse no, perché mi porta via tanto tempo. Un po’ di anni fa sono ripartito a farlo in maniera molto seria perché è la mia grande passione.

E’ importante lo sport, ma anche focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere, a partire dalla scuola, dal lavoro. Ti aiuta a costruire i valori della vita”.

House of Karts e la sfida dei limiti

Nei sogni bisogna credere, lo conferma anche Roberto Garuti, che con un gruppo di amici ha rilevato la House of Karts di Mantova.  

E’ lui che guida i ragazzi e Zollo nel briefing che anticipa la corsa sui kart. “La passione e l’amore sono quelle che danno il successo. Abbiamo rilevato il kartodromo e abbiamo cercato di dare delle regole e porre un po’ di limiti. Qui dentro venivano a fare gli autoscontri. E non si fa per due motivi. Primo per la salute, perché ci si può fare del male e il secondo è che i mezzi sono a noleggio, di proprietà della società. La cosa più difficile è proprio cambiare le regole quando all’interno di un’attività venivano a fare quello che gli pareva. A volte c’è anche il rischio di perderli i clienti… però poi ne gioverà tutta l’attività. La gente viene, non si fa male e impara a fare uno sport. Ora andrete in pista cinque alla volta, non è una gara. Più sarete bravi e più andrete veloci. Ricordate però che i punti più divertenti e più veloci sono anche i più pericolosi. Quindi imparate innanzitutto a conoscere i vostri limiti su questa tipologia di mezzo”.

Zollo: “Usate il primo giro per capire come frena, quanto potete dare gas, com’è il circuito e poi vi divertite. Arrivare molto forte in curva poi non saper girare nel punto giusto non conta niente. Bisogna arrivare alla velocità giusta e poi al momento giusto dare tutto il gas  possibile. Così come nella vita. Non dimentichiamoci che oggi siamo qui per divertirci!

E i ragazzi si sono divertiti, molto. Per Francesco Zollo una buona sessione di allenamento anche nel ‘testa a testa’ con Roberto Garuti che questa pista la conosce molto bene, visto che l’ha disegnata. C’è anche chi ha preferito restare a guardare, come Nathan e chi, come Jacopo, si è accontentato di ascoltare i rumori della sfida, ma in compenso si è assicurato un giro a Monza, in autunno, con il pilota. Ricordiamo, a questo proposito, che è ancora attivo il contest che ha in palio proprio un giro in pista in Ferrari con Francesco Maria Zollo.

Entusiasta anche Daniela Sala, in veste di mamma, imprenditrice e anche sostenitrice di Fuori la Voce. “Vi osservavo e mi sono pentita di non indossare il casco e scendere in pista! Mi avete trasmesso adrenalina e voglia di superare i miei limiti. Io comunque ho sempre cercato di superarli, rispettando le regole. Che a volte sono fatte anche per essere infrante, con responsabilità. Dopo tanti anni come imprenditrice, sono ancora qui che cerco e ci provo a fare sempre del mio meglio. E’ bello, è adrenalina, un po’ come quando si corre tutti i giorno nel lavoro, nella famiglia, nell’essere genitore. Per fare sempre meglio“.

House of Karts e la sfida dei limiti

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