Un dono in comune

di Micaela Faggiani

Il dono al centro di un progetto di collaborazione tra Anci Veneto e Admo Veneto

Al centro il dono e la singola amministrazione, ai lati l’associazione dei donatori di midollo osseo l’Admo e l’Anci Veneto, a rappresentare tutti i comuni del territorio regionale.

Parte da qui il progetto “UN DONO IN COMUNE”, che lega con un filo rosso le amministrazioni comunali e l’Admo Veneto e le relative Admo provinciali perché possano creare assieme progetti di sensibilizzazione al dono ad hoc per la singola amministrazione.

L’idea è, proprio in questo momento storico in cui si è forzatamente a casa, di andare a invogliare i giovani dai 18 ai 35 anni ad iscriversi ad Admo, l’associazione donatori di midollo osseo del Veneto, attraverso un semplice esame del sangue da andare ad effettuare nel centro trasfusionale di competenza. 

Per arrivare a questi giovani però, a scuole, palestre, società sportive chiuse o a mezzo servizio, Admo Veneto ha chiamato all’appello chi i contatti dei giovani ce li ha “in casa” ossia i singoli comuni che possono fare da portavoce e da stimolo per l’associazione e la sua “causa di sensibilizzazione alla donazione di vita” .

Di qui un protocollo firmato da Anci Veneto e Admo Veneto che mette in rete e in collaborazione tutti i comuni del territorio regionale e l’associazione.

Le singole associazioni attraverso i rispettivi siti e profili social di Anci Veneto e Admo Veneto possono contattarsi ed iniziare e creare eventi, iniziative, progetti di sensibilizzazione ah hoc, che naturalmente troveranno spazio e comunicazione proprio attraverso questi canali.

Il progetto e il protocollo sono già disponibili e operativi sui due siti www.admoveneto.it e http://www.anciveneto.org/ dove verranno presentati anche i singoli progetti realizzati all’interno del “dono in comune”

L’obiettivo?

Portare sempre più giovani a effettuare un semplice esame del sangue nel centro trasfusionale più vicino per entrare nel registro dei possibili donatori di midollo osseo.

Ad oggi infatti la compatibilità tra donatore e ricevente continua ad essere 1 a centomila e, causa pandemia, i numeri degli accessi ai diversi centri trasfusionali è diminuito. Non però il numero di chi sta aspettando un midollo per vivere.

Abbiamo chiesto aiuto ai comuni veneti – spiega la presidente di Admo Veneto Mara Rosolen perché in questo momento difficile ci si può aiutare solo dandosi una mano. Gli scorsi anni chiedevamo ospitalità per realizzare eventi di sensibilizzazione nelle piazze venete, ora chiediamo alle piazze venete di aiutarci anche attraverso la rete, inviando lettere ai giovani del comune, mettendoci in contatto con le associazioni giovani dei territori. Per noi è difficile comunicare e sensibilizzare su un tema magari poco concreto, non soldi, ma disponibilità al dono di sé e arrivare ad un target comunque liquido e veloce come possono essere i giovani, Per questo siamo davvero felici di avere affianco a noi un compagno di viaggio come Anci Veneto e la sua forza anche comunicativa.”

Anci Veneto – conclude il Presidente di Anci Veneto Mario Conte già sindaco di Treviso –  ha deciso di sposare con convinzione questa collaborazione perché facendo squadra possiamo dare una mano a chi ne ha veramente bisogno. I Comuni ed i sindaci vogliono essere in prima fila e dare il loro contributo con progetti, iniziative ed attività che possono stimolare il dono, in particolare nei più giovani. Iniziative come queste, inoltre, sono un segnale positivo e di speranza perché significa che stiamo tornando alla normalità dopo il Covid e pensiamo finalmente al futuro. Il Veneto ed i veneti ha un rapporto speciale con la solidarietà un valore che fa parte del dna delle nostre comunità e siamo sicuri che questo progetto darà risultati importanti”. 

Qualche dato aggiornato alla situazione attuale sull’ingresso di nuovi iscritti Admo : 

Dai dati del registro italiano dei donatori di midollo osseo IBMDR da inizio 2020 a settembre 2020 c’è stato un  -48%  iscrizioni di nuovi potenziali donatori rispetto allo stesso periodo del 2019, con punte del 60% in alcune zone del territorio italiano maggiormente colpite dalla pandemia, anche se i trapianti e le donazioni effettive stanno tenendo più o meno testa alla crisi pandemica. 

In Veneto ad inizio 2021 si registra un – 50% di nuovi iscritti rispetto al 2019 anno di riferimento pre-pandemia. 

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