La donna albero

di Micaela Faggiani

Non accettiamo mai le violenze, ci rendono inumani.
La storia di una donna maltrattata che ha preso le sembianze di un albero.

Quando si dice “Diventiamo la nostra malattia, i nostri incubi”…

Soprattutto se si parla di violenza, che sia fisica o psicologica, poco si differenzia.

L’avvocatessa del foro di Belluno Laura De Biasi, specializzata in diritto di famiglia e da sempre attenta alle tematiche di genere, in un webinar all’interno del Cantiere delle donne moderato dalla sottoscritta, ha spiazzato tutti raccontando la storia di una sua cliente, che lei ha definito “La donna albero”.

Perchè le vicissitudini familiari e il suo rapporto di coppia malato l’hanno portata ad assumere le sembianze di un albero secco.

Ricordo di essere rimasta impressionata – spiega la De Biasi – per l’aspetto di quella signora arrivata da me in studio. Era strana fisicamente: ossuta,  segaligna, con i capelli sparati e rigidi. Ѐ successo circa una ventina d’anni fa. Ha cominciato a raccontarmi la sua vicenda familiare. Suo marito negli anni è passato da considerarla la sua  principessa a un ramo secco che come tale deve essere potato perché non serve a nulla, queste le parole dell’uomo.

Parole che il marito ha continuato a dire alla moglie per anni, come una goccia che corrode. La donna infatti non riusciva ad avere figli, ha provato di tutto ma i figli non arrivavano. 

Da allora ha cominciato a subire dal marito quelle insinuazioni, quelle cattiverie che nel tempo l’hanno resa così simile davvero a quell’albero secco che citava il marito. L’ha violentata in tutti i sensi.

Questa cosa – ha concluso l’avvocatessa – mi ha travolto allora e se ci penso mi fa  male ancora oggi.”

La vicenda della donna albero ha avuto, per fortuna della signora, una svolta, anche se la donna, che aveva una cinquantina di anni, ha decisamente passato tutta la vita soffrendo.

Il marito della donna dopo qualche anno è deceduto.

Lei dopo la morte del marito è rinata in tutti i sensi.

Ha trovato una relazione serena, è ridiventata bella e diversa anche fisicamente parlando.

Cito spesso questo esempio – conclude De Biasi – perché è il classico rapporto vittima carnefice con le conseguenze del caso. La morale della favola è semplice. Non possiamo accettare un rapporto di questo tipo, non possiamo accettare fatti e parole simili. Non è umano e la vicenda della donna albero ne è la testimonianza.

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