La danza dell’inclusione

di Francesca Campanini

L’Academia di Danza e Balletto di Spinea lancia un progetto di dance ability, la danza per tutti, culminato nello spettacolo “Inclusioni”, con il premio “Up & Down… dance in the middle”

Mani che si intrecciano, teneri abbracci, saluti al pubblico che diventano involontariamente parte della coreografia. Sul palcoscenico all’aperto di Villa Simion, a Spinea (VE), vanno in scena le emozioni dello spettacolo “Inclusioni”, uno dei primi momenti di riconquistata libertà per tutti. Libertà di uscire ma anche di esprimersi attraverso la danza e la musica, arti che non conoscono confini.

Spesso e volentieri si parla di inclusione, ma non si sa bene a cosa si riferisca – ha detto il sindaco Martina Vesnaver salutando il pubblico.

Inclusione vuol dire far vivere delle esperienze eccezionali da parte di persone eccezionali che si confrontano con persone normodotate. E allora la peculiarità, l’esperienza bella, è quella della condivisione di chi è sprovvisto di queste capacità speciali, di poterle condividere”.

Il premio “Up & Down dance in the middle” ha rappresentato proprio questa opportunità di diventare tutti un po’ più ricchi, esprimendosi in armonia con il corpo sulle note della musica.

Tutti insieme: le allieve dell’Academìa Veneta di Danza e Balletto e il gruppo di ragazzi speciali che hanno partecipato al progetto di dance ability proposto dalla direttrice della scuola Clara Santoni e coordinato da Tania Busetto, neoeletta presidente del Lions Club Spinea e mamma di un ragazzo con sindrome autistica.

Inclusione vuol dire pari opportunità – ha ricordato dal palco – Vogliamo che i nostri ragazzi abbiano le stesse opportunità formative scolastiche, culturali e sportive. Quando volevo iscrivere mio figlio per fare uno sport non mi dicevano che non potevo iscriverlo, ma mi facevano capire che non era il porto giusto. Dev’esserci la possibilità di poter scegliere. E quello che differenzia questo progetto è che si scosta dal concetto pietistico assistenzialistico. Vogliamo valorizzare le abilità, non le disabilità. Tutti siamo diversi”.

Premiati i ragazzi speciali con borse di studio e premiate anche alcune giovani allieve dell’Academìa di Spinea che si conferma fucina di talenti.

Una serata impreziosita dalla danza, con Marta Molinari e Alessandro Marini, ma anche dalla musica, con la voce di Michele Drigo accompagnata dalle coreografie di Clara Santoni interpretate dalle sue allieve e la presenza sul palco dei Jalisse (molto attivi anche nell’ambito della formazione con i giovani) che hanno presentato il loro ultimo lavoro: “Non avere paura di chiamarlo amore“.

Bisogna cercare di guardarci negli occhi – hanno detto – di innamorarsi di qualcosa e di qualcuno.

Perché solo attraverso il sentimento, l’unione e la comprensione delle difficoltà, si può ripartire.

E adesso è il momento di liberare i sentimenti”.

E l’Amore ha pervaso il parco di Villa Simion, quando dallo schermo gigante ha fatto capolino via Skype Ivan Cottini, l’ex modello e ballerino di “Ballando con le stelle”, che da otto anni combatte contro la sclerosi multipla. Ha applaudito le ballerine, con la figlioletta Viola che sgambettava alle sue spalle.

Ogni mattina, quando la vedo, mi fa dimenticare di essere malato. La danza – ha aggiunto – oltre a farmi rimettere nel binario giusto della vita, oggi è la mia cura e attraverso la danza prendo a calci nel sedere questa malattia che vorrebbe tenermi seduto su quella sedia”.

Diversità è bellezza. Ѐ il messaggio che Cottini diffonde da quando è rinato, dopo aver scoperto di essere malato e che oggi si allarga ulteriormente: ripartire dalla diversità per ridare forza a questo mondo.

Secondo me, dopo questa parentesi del coronavirus, dovremmo ripartire proprio dalla diversità per ridare tanta forza a questo mondo. Tra l’altro ho accettato una sfida, quella di preparare una ragazza autistica. Nelle scuole dove vivo io le avevano chiuso le porte. Quello che ha detto l’avvocatessa Busetto è verissimo: purtroppo si trovano tante porte chiuse per i nostri ragazzi speciali. Lo dimostrerò alle scuole tra poche settimane: abbiano preparato una coreografia bellissima e, credetemi, è stata una vera sfida che ha arricchito tantissimo me”.

CLARA SANTONI
MAESTRA DI DANZA E DI VITA

La dance ability, è un progetto che Clara Santoni, direttrice dell’Academia Veneta di Danza e Balletto aveva nel cassetto da anni.

L’incontro con l’avvocato Tania Busetto (nella foto a sinistra) è stato determinante perché si avverasse e diventasse una proposta stabile, per il futuro di tanti ragazzi. Per la sua carriera artistica e il suo impegno nel sociale Clara Santoni è stata insignita del premio “Eccellenze veneziane e metropolitane” nel 2018.

L’Academia, tenuta a battesimo nella nuova sede di Spinea dall’immensa Carla Fracci, è fucina di giovani talenti che spesso tornano “a casa” per impreziosire gli spettacoli proposti della loro amata insegnante.

Ballerina e coreografa, la Santoni ha abbracciato la danza da quando aveva sei anni, ha studiato con grandi maestri fino a giungere al Teatro Statale del Balletto Classico di Mosca dove ha eseguito un tirocinio insieme a E. Maximova e di V. Vassiliev.

Nel 1994 ha ottenuto l’Advanced Executant (come ballerina) e nel 1996 l’Advanced Teaching Diploma (come insegnante, superando prove di specializzazioni con il massimo punteggio). Ma soprattutto ha raggiunto il più alto titolo della Royal Academy of Dance di Londra, che in Italia è stato conseguito da pochissime persone.

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