Bullismo in chat? No grazie. E la scuola lo sanziona

di Micaela Faggiani

È accaduto al liceo Nievo di Padova. Un ragazzo ha insultato una compagna nella chat di classe, il preside lo ha sospeso

Bullismo strisciante nelle chat di classe. Quasi una normalità purtroppo.

Eppure c’è anche chi per fortuna se ne accorge, lo segnala a chi può intervenire e il tutto finisce in una punizione utile, che diventa esempio per altri.

Succede a Padova, al liceo scientifico Nievo, in centro città.

Succede in una classe di prima dove i contenuti della chat non sono molto “positivi”, non solo a parole ma anche come immagini.

Succede che un genitore se ne accorge e segnala la cosa ai professori di quella classe che a loro volta avvisano il dirigente scolastico e assieme prendono una decisione esemplare.

Sospendono per due giorni il ragazzo che si era rivolto con frasi e immagini poco gentili alla sua compagna di classe, con obbligo di frequenza a scuola per svolgere dei lavori socialmente utili.

E la situazione in classe e in chat torna alla normalità, anzi gli studenti in questione si sono riappacificati.

Il dirigente scolastico Maurizio Sartori ci racconta come è andata

Nella chat di quella classe sono girati messaggi come..esci dalla chat, non ti vogliamo, sei antipatica a tutti..il consiglio di classe ha così ritenuto necessario bloccare la situazione che poi per fortuna si è risolta con tranquillità.

Noi come scuola siamo tenuti,anche dal punto di vista professionale, ad intervenire per evitare queste situazioni di bullismo, chiamiamolo così, anche se ormai tutto finisce sotto l’etichetta del bullismo.

Le frasi erano spiacevoli, complice forse l’età giovane dei ragazzi, che probabilmente erano abituati a questi scambi in chat.

Una volta sanzionato il ragazzo autore delle frasi poco gentili la classe è tornata alla normalità tanto che non si sono più verificati episodi del genere o almeno questo è quello che sappiamo noi, non potendo conoscere quello che avviene fuori da qui, anche in chat.

Quanto al ragazzo punito abbiamo pensato che fosse poco produttivo che stesse a casa e quindi lo abbiamo messo a riordinare la biblioteca, ad aiutare il personale della scuola nelle attività di corredo scolastico.

Non è tanto però la punizione l’importante quanto il fatto che è stato d’esempio e ha dimostrato come non si possono ignorare episodi del genere e che la scuola è attenta a queste problematiche,  che se non seguite o sanzionate possono diventare un problema nel tempo e creare un cattivo clima nell’ambiente scolastico

Il liceo in questione non è nuovo a momenti di sensibilizzazione e incontri con la polizia di stato, soprattutto nelle classi prime e seconde, anche per spiegare le possibili implicazioni legali e giuridiche a cui il minore va incontro nelle chat e le responsabilità indirette della famiglia.

Inoltre gli stessi docenti seguono dei percorsi formativi attraverso corsi di aggiornamento e ormai da anni abbiamo istituito lo psicologo a scuola , che purtroppo con il covid ha dovuto lavorare a distanza.

Nel tempo passato però si è occupato anche di queste problematiche e ha svolto incontri di formazione in classe per dirimere problematiche relazionali, nate anche da un uso non opportuno dei social media

E tutto questo – conclude il dirigente – senza demonizzare gli strumenti tecnologici, come lo smartphone, che permettiamo di utilizzare ai ragazzi per l’attività didattica normale, ma anche durante l’intervallo, secondo un regolamento interno che abbiamo adottato. Abbiamo visto infatti che non sta creando problemi e la cosa più importante da fare è educare allo strumento, che è utile e va utilizzato al meglio

https://www.liceonievo.edu.it/

Maurizio Sartori Preside del Liceo scientifico Nievo
Maurizio Sartori Preside del Liceo scientifico Nievo

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