Il network di EANET for Adoption

di Redazione
EANET for Adoptions - Fare rete per tutelare i diritti dei più piccoli

Il portavoce di EANET for Adoptions Angelo Vernillo parla di come per tutelare i diritti dei più piccoli si debba fare rete

Nel 2020, in piena pandemia, nasce EANET for adoption un network di dieci Enti Autorizzati, quali sono le motivazioni e gli obiettivi?

La pandemia ha evidenziato ulteriormente la sofferenza del settore delle adozioni internazionali confermando la necessità di un rilancio sia per promuovere il valore dell’adozione e dell’accoglienza sia per riformulare le politiche di relazione della nostra Commissione (CAI) con i Paesi stranieri.

La volontà di mettersi insieme nasce dall’esigenza di condividere esperienze e conoscenze per far sentire, non solo alla Commissione ma anche alla politica una voce comune, un modo univoco e più efficace per comunicare le difficoltà, le necessità e le possibili soluzioni in un’ottica di rilancio del valore dell’accoglienza, auspicando nel contempo che gli Enti autorizzati finalmente vengano riconosciuti come realtà che svolgono una funzione pubblica come quella di accompagnare genitori e bambini abbandonati ad un incontro che fa nascere una famiglia.

La caratteristica di questa rete di categoria è quella di avere un portavoce esterno, un ruolo di responsabilità che richiede grandi abilità di mediazione. Come sintetizzerebbe le azioni di questo primo anno di attività?

Un anno anomalo il 2020 e abbiamo fatto tanti incontri a distanza e soltanto uno in presenza, tuttavia avendo stilato e condiviso una piattaforma di lavoro e di valori che accomunano i dieci Enti della rete non è stato difficile trovare un orientamento comune e non è stata necessaria una particolare mediazione all’interno. Il confronto costante e il dibattito costruttivo su tutte le questioni ha reso molto coinvolgente l’appartenenza a EANET, ogni Ente si è sentito ascoltato e parte attiva nelle decisioni. La scelta di avere un portavoce esterno, inoltre, è stata lungimirante, il fatto che non si siano affidati a uno dei Presidenti, espressione diretta di un singolo Ente, ma a una figura super partes è stato un ulteriore passo per agevolare la buona riuscita di questo progetto.

Angelo Vernillo: Il portavoce di EANET for Adoptions
Angelo Vernillo
Uno dei primi impegni istituzionali è stato l’incontro con la Ministra e Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, Elena Bonetti,  e con il Vicepresidente Vincenzo Starita, come sono i rapporti tra Enti e CAI?

Con la nomina del dott. Starita a nuovo Vicepresidente si è riallacciato un rapporto più proficuo, abbiamo avviato un dialogo importante e ricevuto un segnale di apertura e di ascolto che lascia ben sperare; proprio la settimana scorsa è iniziato un nuovo percorso con la convocazione di un tavolo strategico sui Paesi stranieri che vede la Commissione non più come un mero giudice censore ma un organo istituzionale attivo preposto al controllo ma anche alla promozione di tutto il sistema delle adozioni internazionali; la legge prevede che la CAI abbia un compito di governance e la sua azione non può prescindere dalla collaborazione con gli Enti che, ricordo, agiscono su delega della Commissione stessa quindi hanno una funzione pubblica a tutti gli effetti. Siamo ottimisti ma ben consapevoli che ci sia ancora molto da fare.

 

L’adozione internazionale da anni è in crisi, i due anni di pandemia sono stati fatali per registrare un’ulteriore e sensibile flessione, ora è ancor più necessario un rilancio del sistema adozioni, EANET for adoption ha formulato qualche proposta?

EANET ci crede e porterà un contributo propositivo e operativo per avviare questo tanto auspicato rilancio.

www.eanet-ado.it/

Articolo di Daniela Rossi

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