Intervista a Mariantonietta Gusman Past Presidente Zonta International
Dottoressa Gusman ci può sintetizzare in poche battute cos’è lo Zonta International e quali sono le sue finalità?
Lo Zonta International è un’organizzazione di servizio, formata dai tanti club sparsi in tutto il mondo, costituita da donne attive nel mondo del lavoro che organizzano attività e servizi volte a migliorare la condizione femminile ovvero lo stato legale, politico, economico, culturale, sanitario e professionale delle donne, affrontando problematiche spesso comuni dei vari Paesi. Promuoviamo la giustizia e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Zonta significa onesto e degno di fiducia in linguaggio Sioux e fu scelto dalle Socie Fondatrici nel 1919 a Buffalo dove il Club è nato.
La storia dell’associazionismo italiano è fatta di battaglie e libertà, storicamente la spinta propulsiva deriva proprio dalla necessità di lottare insieme per un obiettivo comune. Lei, oggi, ravvisa ancora questo tratto distintivo?
Penso che sia necessario mantenere questo profilo perché è così facile metterci a tacere.
L’impegno nel sociale nasce dalla consapevolezza che il benessere è legato al protagonismo dei soggetti interessati, ma quando il protagonismo si trasforma in personalismo allora si rischia di disattendere i principi ispiratori. Lei cosa ne pensa?
Certo la tentazione del personalismo è forte e l’influsso del modello del mondo maschile spesso ne è la causa, tuttavia ritengo che poi si riesca sempre a respingere certe posizioni in modo da farle implodere.
Tornando ancora sulla storia, le associazioni avevano come denominatore comune il miglioramento della condizione femminile: culturale, sociale e politica. Oggi è ancora questo l’obiettivo dei clubs femminili?
Certo le condizioni storiche sono cambiate forse dovremmo porci l’obiettivo della consapevolezza.
Lo Zonta club lo fa promuovendo borse di studio e progettando iniziative a favore di giovani donne.
Che tipo di profilo hanno, oggi, le associazioni?
Secondo me le associazioni mantengono un attaccamento al loro passato ma dovrebbero anche rinnovarsi.
Ho l’impressione che si stiano legando a un sistema quasi burocratico che impedisce la libertà di movimento. Le associazioni dovrebbero intervenire in modo più incisivo sulla realtà del territorio.
Che ruolo ricoprono all’interno del nostro territorio?
Hanno un ruolo importante in quanto siedono ai tavoli delle pari opportunità, ed è utile per farsi conoscere, per allargare le proprie conoscenze e per proporre progetti.
Lo Zonta gode dello status consultivo presso Le Nazioni unite e questo ci permette di partecipare a grandi progetti internazionali come la lotta all’infibulazione e il contrasto alla consuetudine dei matrimoni precoci.
Cosa rappresenta oggi per una donna essere socia di un’associazione, per esempio Zonta International?
Essere socia di un’associazione ti fa sentire membro attivo della società e ti aiuta a riflettere su problematiche che sono a volte fuori del tuo campo di vita.
Quali sono i punti di forza dell’associazionismo contemporaneo?
I punti di forza sono sempre quelli dell’importanza di fare squadra e lo sguardo critico sulla società contemporanea.
