Donne, sport, disabilità e solidarietà grazie ad una serie di coincidenze

di Micaela Faggiani

Le coincidenze virtuose e quattro donne in rete. Protagonista un’azienda veneta, le paralimpiadi, un libro e una raccolta fondi per acquistare protesi per i bambini

Donne in rete, ognuna impegnata nel suo campo per migliorare la vita di altre donne, bambini e famiglie.

Le donne in questione le ho intervistate online e conosciute in quel di settembre, a Refrontolo nell’alto trevigiano, in occasione dei 60 anni di vita dell’azienda De Faveri, che produce controtelai per finestre. https://www.defaveri.it

Antonella De Faveri la dirige dopo che il padre Luigi, fondatore, le ha passato il testimone qualche anno fa. E’ lei a spiegarci perché un’azienda come la sua è oggi a parlare di bambini amputati, di sitting volley e di un libro “Volevo solo giocare a pallavolo” che deve molto proprio all’azienda trevigiana.

E’ stato un caso e una serie di coincidenze a farci iniziare a lavorare in rete – spiega l’imprenditrice – perchè conoscevo da tempo Antonella Stelitano che a sua volta mi ha fatto conoscere Silvia Blasi e la sua storia, la sua disciplina sportiva, la sua raccolta fondi per una protesi fatta apposta per giocare a pallavolo e da qui ho conosciuto Energy family project, l’associazione dei bambini amputati e le loro famiglie.  Antonella Stelitano mi ha chiesto aiuto nella primavera 2020. Noi a quel tempo stavamo cercando un testimonial per il nostro sessantesimo, volevamo fosse una donna, volevamo fosse legato ad un intento sociale come è nel nostro stile …ecco che Antonella mi ha proposto di sostenere il progetto di Silvia, del disegno da apporre nell’arto bionico e pallavolistico di Silvia  e il libro che parla di Silvia, che stavano scrivendo assieme. Diciamo che il libro “Volevo solo giocare a pallavolo” doveva uscire in contemporanea al nostro evento ed è per questo che ho detto subito di sì al sostegno di questa iniziativa congiunta

https://www.ediciclo.it/libri/dettaglio/volevo-solo-giocare-a-pallavolo/

Il progetto era molto semplice– commenta Antonella Stelitano, giornalista, si occupa da anni di sport e diritti umani, è autrice di numerosi saggi e volumi con i quali ha vinto numerosi premi, l’ultimo con Donne in bicicletta (Ediciclo, 2020) il Premio Bancarella Sport 2021  – Silvia si stava preparando per partecipare alle nuove paralimpiadi e stava cercando una protesi specifica, che io chiamo affettuosamente il mestolo…a Silvia manca un braccio, ha una protesi con la mano e le dita che tutti conosciamo, ma da Tokio in poi, per giocare, ha cominciato ad utilizzare una protesi specifica che assomiglia tanto ad un mestolo con il buco, lei è che è il più forte libero paralimpico d’Europa. A quel tempo Silvia decise di dare vita ad un concorso per individuare un disegno, con eventuale motto, da apporre sull’avambraccio di questa protesi, anche per dare l’idea della squadra e dello sforzo che viene fatto da queste ragazze.

Risultato? Silvia ci è rimasta male per alcuni commenti poco felici che ha ricevuto, era arrabbiatissima, in particolare quando la disabilità è stata paragonata ad una lumaca, come se fosse un elogio alla lentezza..Silvia non si capacitava di questo e così le è venuta l’idea di scrivere un libro sui disegni arrivati e anche sui commenti poco in linea. Io da parte mia le ho così consigliato di allargare l’orizzonte e di scrivere la sua storia, anche per far capire di più cosa c’è dietro la disabilità. E così nella settimana di Pasqua 2020 abbiamo iniziato a scrivere un libro a 4 mani e volevamo che uscisse prima di Tokio. E’ da qui che entra nel progetto Antonella De Faveri e anche Samuela Presidentessa dell’associazione Energy family Project. Si è innescata cioè questa catena di umanità, nata con la voglia di fare qualcosa di bello e di buono

 

Per me è stata una riscoperta – spiega Silvia Blasi, libero della nazionale azzurra di sitting volley – perché per me la disabilità era una normalità e vederla scritta su un libro mi ha fatto capire che forse questo è un mondo che andava raccontato, perché tante persone hanno una visione sbagliata della disabilità. Un mondo che io ho voluto raccontare con normalità e ironia e forse è stato questo il segreto del successo

Antonella De Faveri è stata la “chiusura virtuosa del cerchio”, perché ha concretizzato il lavoro di Antonella e Silvia con un apporto economico e pubblicitario notevole, anche attraverso l’evento del sessantesimo della sua azienda e con la raccolta fondi per l’associazione Energy family project. www.energyfamilyproject.org

Nell’azienda siamo molto attenti al valore della persona, è nel nostro dna dare una mano a chi chiede aiuto, la nostra famiglia è sempre stata attenta al sociale e al territorio, – queste le parole dell’imprenditrice – Lo scopo del libro è infatti anche quello di sostenere  l’associazione di genitori con bambini amputati che hanno bisogno di protesi. Con i proventi della raccolta fondi vengono infatti acquistate proprio le protesi per questi bambini

Ancora una volta si parla di responsabilità sociale d’impresa.

Noi la sentiamo come un dovere morale, ognuno può dare quello che gli è possibile e noi lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo con un contributo economico ma anche facendo conoscere e sensibilizzando su questi progetti – queste le parole della De Faveri.

Silvia intanto si prepara ai mondiali di maggio 2022 dove spera di ritornare nelle vette della classifiche, mentre Antonella Stelitano sta lavorando con Atletica Vaticana, una società sportiva nata all’interno del Vaticano, perché lo sport è considerato da Papa Francesco ma non solo, un veicolo per trasmettere valori importanti, un’etica che funziona, che fa stare insieme le persone, che sviluppa sentimenti di solidarietà.

Anche in questo caso possiamo parlare di responsabilità sociale attraverso lo sport.

Ma questo è un altro capitolo di una storia che possiamo sviluppare nel nostro “libro” di Fuori la Voce di qui in futuro.

 

Silvia Biasi | Atleta paralimpica | Sitting Volley | fuori La Voce
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De Faveri | Donne sport disabilità e solidarietà | Fuori la Voce

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