Passaggio generazionale in rosa

di Micaela Faggiani

La storia delle sorelle Katia e Cinzia
oggi manager dell’azienda di scarpe da ballo ereditate dal padre

C’è chi il passaggio generazionale lo ha dovuto fare in fretta e al femminile.

Senza però grandi sconvolgimenti, perchè l’azienda di famiglia era ed è nel DNA e prima di arrivare a dirigere l’impresa è stato fatto un avvicinamento anche psicologico di conoscenza a monte. È il caso dell’azienda Paoul, calzaturificio di scarpe da ballo, nato nel 1967 a Saonara, in provincia di Padova e conosciuto in tutto il mondo. A fondarla Paolo Pizzocaro, calzolaio e modellista, padre di Katia e Cinzia, scomparso prematuramente nel 2013.

Passaggio generazionale in rosa - Azienda Paoul
Passaggio generazionale in rosa
Passaggio generazionale in rosa

Un’azienda che esporta per il suo 50% all’estero e che dà lavoro ad una ventina di dipendenti. È proprio Katia, amministratrice e responsabile marketing e comunicazione di Paoul, a raccontarci quello che è stato il loro passaggio generazionale in rosa.

Lo fa all’interno di quello che è diventato a tutti gli effetti da qualche mese il loro museo d’impresa dentro la fabbrica, a fianco degli operai e delle macchine. Qui ci sono i primi modelli prodotti e venduti dall’inizio dell’impresa fino ai giorni nostri.

Ma non solo. “Qui abbiamo raccolto e messo in esposizione anche tutti i macchinari del secolo scorso – spiega Katia – e anche dei bellissimi modelli che sono stati realizzati dagli anni settanta in avanti. Praticamente qui ripercorriamo le tappe che l’azienda ha vissuto nella sua storia.

L’azienda è stata fondata da mio padre nel 1967, per la sua volontà di realizzare un progetto imprenditoriale proprio e comincia all’inizio con calzature per la moda su commissione. Nei primi anni si lavorava per altri, non con marchio proprio, poi molto rapidamente, in realtà, si è andati verso questa indipendenza.

Oggi l’azienda è gestita da donne perché mio padre è mancato e quindi mia madre, io e mia sorella, ognuna con un comparto ben definito, portiamo avanti le singole aree aziendali.”

Passaggio generazionale in rosa - Azienda Paoul

Un passaggio generazionale repentino, dunque, ma non calato dal cielo, perchè sia Katia che Cinzia hanno sempre vissuto l’azienda.

“Purtroppo a causa della malattia di mio padre è stato rapido il passaggio di ruoli. Nel mio caso, per esempio, da impiegata con delle funzioni di piccole responsabilità sono arrivata velocemente alla conduzione dell’impresa.

Nel primo anno lo abbiamo fatto da sole, quasi completamente, proprio perché nostra madre doveva dedicarsi al papà che si era aggravato. Questa è stata la fase direi più critica, più delicata che abbiamo attraversato. In quel caso abbiamo dovuto approfondire velocemente tutta l’azienda per comprenderla e poterla quindi gestire al meglio”.

Per quanto riguarda i ruoli Katia e Cinzia se li sono divisi in base agli studi fatti e alle caratteristiche e predisposizioni di ognuna.

“I ruoli in realtà – continua la sorella Cinzia – sono arrivati quasi naturalmente in base alle caratteristiche di ciascuna di noi e la propensione personale. A me, per esempio, piace la parte manuale, di creazione, di studio, cioè la parte dietro le quinte.

Per capirci oggi mi occupo del laboratorio, della produzione, dallo studio del modello fino al completamento e all’industrializzazione del prodotto. Così come dello studio delle nuove collezioni e dei modelli da proporre nel mercato. Mentre Katia proprio per la sua predisposizione si occupa più della parte commerciale e del marketing dell’azienda. Ci completiamo insomma.”

Qualche aiuto esterno e professionale però per il passaggio generazionale c’è stato, soprattutto all’inizio.

Passaggio generazionale in rosa

“Abbiamo avuto dei professionisti che ci hanno aiutato – racconta Katia – però direi che tanto è stato anche fatto da noi e grazie al team, cioè la squadra c’era già, per forza di cose. Anzi devo dire che, di fronte agli eventi repentini, ci siamo compattati di più e sicuramente rafforzati.

Per dire, per razionalizzare l’organizzazione interna abbiamo istituito fin da subito dei capi reparto.”

Quanto invece all’impronta del fondatore, Katia ci tiene a sottolineare con dolcezza che è rimasto più o meno tutto inalterato.

“Sicuramente per l’approccio creativo, lo stile, il gusto l’eleganza, perchè si è sempre mantenuto quello stile delicato che tanto mio padre ha impresso nell’azienda. Dall’altra parte io e Cinzia abbiamo dato una spinta in più, abbiamo cioè ammodernato l’azienda.

Quando l’ho presa in mano avevamo dei prodotti eccellenti, ma dal mio punto di vista non riuscivano ad esprimerci adeguatamente nella comunicazione al pubblico. Con un nuovo modo di approcciarsi all’esterno siamo riuscite ad accedere e ad allargare il gruppo di clienti, soprattutto a livello internazionale, proprio perché è stato dato loro un modo di accedere alle nostre informazioni. Per fare un esempio siamo sbarcate online, abbiamo attivato un e-commerce quindi ci siamo rese accessibili”.

Non è così frequente però trovare un’azienda diretta da donne, così come un passaggio generazionale indolore da parte del fondatore, se dall’altra parte ha solo figlie femmine. Non è stato così però e per fortuna per Katia e Cinzia perchè, conclude Katia – “A noi non è mai arrivato tutto questo, per papà è stato normale lasciarci la sua creazione. Anche perchè mio papà è sempre stato innamorato delle figlie.”

www.paoul.com

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