Nome comune di cosa, femmini-le Plurali

di Daniela Rossi

Pubblicano solo donne e investono nel talento professionale femminile. La casa editrice femminista “Le Plurali” compie un anno

La prima domanda è istintiva, carica di stupore e ammirazione: fondare, oggi, in Italia, una casa editrice indipendente?

Una casa editrice schierata perché femminista e che pubblica solo autrici? Un sogno? Un’utopia? Cosa ha animato il vostro progetto?

Il nostro progetto parte da un dato iniziale: siamo quattro amiche, diventate socie, con la passione per la lettura e l’ammirazione per le donne che, nella storia, ci hanno spianato la strada.

Le nostre esperienze e la nostra formazione “plurale” convergono nell’amore che abbiamo per la narrazione e l’importanza della rappresentazione.

Vogliamo essere attrici del processo culturale “facendo” libri e riappropriandoci di quell’eredità che, per certi versi, è stata rubata alle bambine di ieri e continua ad essere poco accessibile anche a quelle di oggi. Se i femminismi delle prime onde hanno combattuto per i diritti essenziali, i femminismi di oggi si inseriscono in un movimento che, dalle piazze fisiche, si muove nelle stanze delle biblioteche, per recuperare il patrimonio storico delle donne, e in quelle virtuali della rete, per connettere in modo democratico e intersezionale esperienze, visioni, parole.

 Certo, la letteratura è letteratura: ma questa frase va sdoganata, sviscerata e politicizzata, avendo ben presente che le caratteristiche di un testo “canonico” si legano a esperienze e visioni del mondo necessariamente diverse tra uomo e donna.

Se l’uomo è stato esploratore, l’autrice è stata un palombaro, ed è quel mare sommerso nel quale ha nuotato che vogliamo riscoprire.

Se ci confrontiamo con i femminismi, ci vediamo come un’ulteriore apertura e continuazione di ciò che è stato e ciò che sarà. Vogliamo promuovere il talento professionale e culturale: il nostro è un fare cultura a parole e fatti, producendo libri e affidandoci a esperte e circondandoci di professioniste. Che senso avrebbe, altrimenti? Ogni autrice viene sostenuta con una rete professionale, solidale, intima e viene seguita dall’inizio alla fine, mai abbandonata a se stessa. 

Le plurali ha un manifesto: è una casa editrice femminista, indipendente, inclusiva, curiosa.

Il manifesto è proprio dei movimenti di Avanguardia, di rottura, in contrasto con la tradizione. Qual è la vostra idea innovativa?

Se intendi di rottura della tradizione editoriale “maschile” certo, il nostro è un manifesto di avanguardia atto a riscattare la parola che nasce dall’esperienza femminile del mondo.

Il manifesto vuole mettere il dito direttamente nella piaga: pubblichiamo donne non perché siamo “maschiliste al contrario”, ma perché i riflettori sono puntati su un canone letterario prevalentemente maschile, accompagnato dall’ignoranza del patrimonio dell’altro 50% del mondo.

le plurali | casa editrice
le plurali | casa editrice

Il femminismo oggi è cambiato?

Oggi non abbiamo ancora raggiunto una vera parità di genere, in Italia vengono uccise ancora troppe donne e molte subiscono violenza, il divario retributivo resta importante, tuttavia si tende a non utilizzare la parola femminismo, anche le stesse donne preferiscono prenderne le distanze.

Possiamo affermare che il concetto di femminismo sia cambiato?

Il femminismo è da sempre in evoluzione. Il femminismo è cambiato e cambia nel tempo e nello spazio, infatti si parla di femminismi, non può essere univoco perché le realtà e le sfide che affronta sono in parte diverse. Pensiamo che sempre meno donne prendano le distanze da questa parola e anzi a volte c’è il rischio opposto, un pinkwashing in cui la società si lava la coscienza.

Le tematiche che ci troviamo ad affrontare sono moltissime. In Italia, ma ahimè nel mondo, la violenza sulle donne è ancora endemica e, secondo il World Economic Forum, continuando così otterremo la parità, a livello di lavoro, istruzione, peso politico e standard di salute fra oltre 135 anni.

Non abbiamo intenzione di aspettare.

Riscontrare che qualche rara donna emerga come eccellenza è una buona notizia ma purtroppo non è indicatore di un cambiamento sociale per tutte. Per questo il femminismo, oggi come sempre, è essenziale per cambiare il mondo che ci circonda.

Il catalogo Le Plurali

Il vostro catalogo si contraddistingue per l’originalità delle sue quattro collane: le bussole, le cantastorie, le radici e le sagge. Ci raccontate quali tesori racchiudono?

Le nostre quattro collane raccolgono dei tesori scintillanti: le sagge, di impostazione accademico-saggistica, brilla di una luce ironica, argomentativa e si propone di trattare argomenti, come il “travestimento” di genere o la disabilità, partendo dall’esperienza autobiografica, intersezionale della sua autrice.

Le bussole sono, invece, delle guide teoriche e pratiche in formato tascabile su questioni attuali da conoscere e di cui essere consapevoli.

Radici e Cantastorie sono le due facce di una medesima medaglia: in queste due collane si riscoprono scrittrici del passato e si dà spazio a quelle emergenti.

Una grafica accattivante pop (art), una scelta cromatica che evoca i grandi maestri del cartellonismo come Depero e Cappiello, un coordinamento visivo armonico e coerente, un sito che propone anche una sezione news ricca di curiosità e camei tutti al femminile! Sono gli elementi su cui avete puntato per comunicare un prodotto impegnativo come il libro?

Abbiamo voluto creare un marchio di impatto e dall’energia positiva, che si differenziasse dalle rosa e fucsia spesso associate ai progetti “al femminile” e desse anche l’idea del nostro approccio intersezionale.

Le tinte dei quattro colori brillanti – giallo, viola, arancione e azzurro – fanno parte dei contrasti cromatici fondamentali di Johannes Itten: ne abbiamo scelto uno per ogni collana e in un certo senso uno per ognuna di noi. 

le plurali | casa editrice

La comunicazione

Il nostro sito è senz’altro un biglietto da visita importante, come lo è per qualsiasi realtà imprenditoriale: non solo per promuovere i nostri libri e prodotti ma anche per comunicare chi sono le plurali.

Quindi non è solo negozio, ma anche un blog dove, nello spirito di sorellanza, vogliamo sostenere progetti, profili e talento di donne che ci ispirano e che fanno parte della nostra rete. 

Nel mercato molto saturo dell’editoria non è facile distinguersi o trovare una formula di comunicazione avvincente.

Noi abbiamo cercato di posizionarci in una nicchia ben precisa e nel primo anno di attività abbiamo avuto un riscontro molto positivo: tante persone dicono che i nostri libri si notano subito sugli scaffali delle librerie e si riconoscono facilmente sia in rete che dal vivo.

Siamo soddisfatte dei risultati raggiunti finora  in termini di recensioni su giornali, soprattutto online, capillarità di distribuzione, vendite e soprattutto di rete che abbiamo creato intorno al progetto. La nostra comunicazione sta funzionando!

La strategia editoriale

Quali sono le vostre leve strategiche per riuscire ad attrarre l’attenzione di lettori e lettrici? 

Speriamo che i nostri libri “parlino” da soli, grazie alla potenza del messaggio che contengono, e arrivino nelle mani di quelle “menti curiose” che formano il nostro pubblico ideale.

Ovviamente però dobbiamo dare loro una spintarella, perché trovino la strada giusta.

La rete e soprattutto i social ci aiutano molto in questo. Attraverso i nostri profili (Facebook, Instagram, Linkedin e YouTube), con un piano editoriale di post giornalieri ben studiati, siamo riuscite fino ad oggi a creare una bella rete di follower che ci seguono con costanza, ma anche di attiviste e blogger che fanno divulgazione femminista su questi canali e che consigliano le nostre pubblicazioni.

Per ogni nuova uscita inviamo anche un comunicato stampa alle principali testate nazionali e ad ogni nuova uscita selezioniamo riviste e siti internet, che possano essere interessati a scriverne. Infine c’è il passaparola tra lettrici e lettori, è essenziale!

le plurali | casa editrice
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I temi nuovi e scottanti

Dopo la guida pratica alla sessualità femminile e femminista, il travestirsi, interpretare ruoli e cambiare le regole, il punto di vista di un corpo disabile e resiliente… quali temi “scottanti” sono in arrivo?

Il transfemminismo intersezionale in cui ci rispecchiamo ha tanti temi interessanti e “scottanti”, come li definisci tu, su cui fare chiarezza, c’è davvero l’imbarazzo della scelta! 

A fine aprile pubblicheremo Felicemente seduta, un saggio autobiografico sulla disabilità di Rebekah Taussig.

​​Attraverso il racconto della sua vita, l’autrice ci dimostra la pervasività dell’approccio abilista e l’impatto che questo ha sulle persone, con o senza disabilità.

Ci ricorda che ciò che abbiamo in comune è un corpo, un corpo che non è quello immaginario e ideale che ci viene richiesto: ecco perché questo libro ci riguarda tutte. 

Per il Salone a maggio uscirà, per la collana radici, un romanzo storico sulla vita dell’autrice Irène Némirovsky.

Immaginato da Federica Lauto, Suite per Irène ci porta in un viaggio nel mondo interiore di una delle penne più importanti e prolifiche del Novecento, i cui giorni si intrecciano con quelli della Storia con la “s” maiuscola: dalla Rivoluzione Russa all’Europa degli anni Venti e Trenta, dalla salita al potere di Hitler allo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Si basa su una ricerca scrupolosa e accurata della vita e dei romanzi della scrittrice, da cui emergono i conflitti in famiglia, e in particolare con la madre, i successi e le delusioni professionali.  

Prima dell’estate arriverà un romanzo inedito per la collana cantastorie, di un’autrice transgender.

Più che scottante, lo possiamo definire “da brividi”. Si tratta infatti di un thriller psicologico molto coinvolgente che ci terrà incollate alla pagina e sarà perfetto da leggere sotto l’ombrellone.

La rete

Fare rete. Qual è la ricetta de le plurali per fare rete concreta e fattiva?

Il nostro simbolo è una macchia che si allarga e indica proprio la volontà fin dall’inizio di creare una rete di donne da coinvolgere, con cui confrontarci e collaborare. Devo dire che la risposta che abbiamo ricevuto è stata bellissima. A partire da tutte le bookblogger che hanno parlato dei nostri libri fino alle giornaliste che si sono interessate alla casa editrice, dalle nostre prefattrici (tra cui Marina Pierri, Stella Pulpo e Marina Cuollo) alle tante libraie che ci hanno accolto con entusiasmo.

E ancora tutte le collaboratrici esterne, dalla commercialista alla webdesigner, e tutte le donne meravigliose che ci hanno supportato nelle presentazioni dei libri, tra cui Irene Facheris e Carolina Capria.

E l’elenco potrebbe continuare. Inoltre in ogni newsletter e anche sui social, promuoviamo progetti al femminile per farli conoscere alle nostre lettrici. Abbiamo collaborato con l’associazione di apicoltrici http://www.ambasciatorimieli.it/donne-dei-mieli.html per il lancio del libro Come volano le api e con “Le Visionnaire”, che hanno creato delle splendide candele a forma di vulva, che abbiamo abbinato alla guida sulla sessualità Ben venga il piacere. Giulia Drogo, architetta e scenografa, invece ha progettato uno specchio simbolico per il nostro primo anniversario. Crediamo che fare rete e sostenere la sorellanza siano due elementi chiave per il femminismo e per il nostro progetto.  

Le ali

Il naming della casa editrice “le plurali” ha un’elaborazione grafica che mette in evidenza le tre lettere: “ali”.

Io vedo un’ampia metafora. Per voi ha un significato particolare?

Sei stata molto attenta, è la prima volta che qualcuno ci fa questa domanda. Il nostro nome plurali evoca una pluralità di voci, provenienze, narrazioni che vogliamo pubblicare e promuovere.

E l’enfasi data dalla macchia sulle tre lettere finali “ali” è assolutamente voluta.

La macchia fa parte del nostro logo e di tutta la comunicazione dal nostro sito ai comunicati stampa, schede libro alle copertine dei libri e post sui social.

Quella nel nostro logo mette in evidenza l’ultima parte della parola plurali – ali – perché il nostro auspicio è di far spiccare il volo alle storie di narrativa e libri di saggistica che pubblichiamo. Vorremmo anche donare le ali a tutte le menti curiose che si avvicinino ai nostri libri e li leggano, proponendo temi attuali e fondamentali tramite una scrittura fresca e coinvolgente. 

le plurali | casa editrice

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