1° Giugno: Giornata Mondiale del Bambino

di Valeria Iotti
1 Giugno - Giornata mondiale del bambino

Orfani bianchi: ritorniamo a essere tutti bambini per capire come aiutarli

Siamo stati tutti bambini. Se vogliamo aiutare i più piccoli che vivono sofferenze, disagi e povertà, economiche, educative o sociali, dobbiamo tornare con la mente e con il cuore a quando lo eravamo anche noi. Se impariamo ad ascoltare la voce del bambino che è in noi, impariamo anche ad aiutare quelli che ci circondano ed è urgente farlo

Questo è l’appello di Silvia Dumitrache, presidente dell’Associazione Donne Romene in Italia, in occasione del 1° giugno, giornata mondiale del bambino.

Questa giornata è stata istituita nel 1925 per dare l’occasione di riflettere, una volta di più, sulla condizione dei più piccoli, sui loro diritti e sulle sempre troppe situazioni di infanzia negata sistematicamente.

In questo 2021 condizionato dalla pandemia, ha ancora più valore perché gli eventi eccezionali degli ultimi mesi hanno accentuato le situazioni di disuguaglianza e difficoltà in molti contesti e ora c’è la necessità di mettere il bambino e i diritti dell’infanzia al centro dei nuovi progetti, perché tutelare l’infanzia significa porre le basi per un miglior futuro possibile.

Silvia Dumitrache combatte quotidianamente una battaglia a fianco delle famiglie disgregate a causa di condizioni economiche difficili, che inducono i genitori, in particolare le donne, a emigrare per sostenere economicamente la propria famiglia.

Si chiamano orfani bianchi i bambini costretti a crescere lontani dalla madre emigrata, con ripercussioni forti e durature sul loro sviluppo psico-fisico.

Le stime Unicef parlano di 350.000 orfani bianchi nella sola Romania, ma il fenomeno è esteso a tutti i Paesi dell’Est Europa dai quali provengono la maggior parte delle ‘badanti’ al lavoro in Italia.

Lottare per i diritti di questi bambini deve essere una priorità’ dichiara Dumitrache – Lottare per loro significa lottare per tutti, il diritto all’infanzia è un diritti universale, perché sono orfani anche le madri e i padri costretti a vivere una separazione che dura anni e che finisce per generare un’estraneità disorientante, che priva tutti i soggetti coinvolti delle proprie radici affettive. La Romania intera è orfana dei suoi cittadini, con oltre 5 milioni di emigrati. Ricordiamoci come guardavamo il mondo quando eravamo bambini e capiremo cosa significa, cosa dobbiamo fare e quanto sia urgente intervenire

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